Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      1*55 nazione feroce. Poco dopo, Corrado moriva presso Lavello, e vuoisi anch'esso di veleno che per mano di un suo favorito gli facea mescere Manfredi.
      Per queste tragedie il bastardo di Federico si vedea pressoché sgombra la via del trono. Non rimaneva a -contrastargliela che un fanciullo di tre o quattr' anni, Corradiuo figliuolo di Corrado, nominato dal padre alla successione de* suoi diritti, e raccomandato prima alla tutela stessa di Manfredi che modestamente, o per dir meglio furbescamente se ne schermiva; poi a quella del Marchese Bertoldo di Honnebruch, obbligato da riconosciuta incapacità a pregar Manfredi di assumere quel peso.
      Riescirebbe inutile il dire come Manfredi usasse la fortuna dei delitti e della dissimulazione. Ingannava dapprima lo stesso Pontefice, Principe altronde molto pratico dei raggiri della politica, per liberarsi col mezzo di lui dei Tedeschi che aveano a guardia il regno; poi, toglievasi di viso la maschera, e lo cacciava di Sicilia, battendolo nella persona di Guglielmo Cardinale di Sant'Eu-stacchio col soccorso dei Saraceni di Nocera che avea fatti suoi. Si fu in queste astuzie e in queste fazioni di guerra che per accrescere il numero dei proprii fautori e scemar quelli del Pontefice, Manfredi tentava Pisa. Le tentazioni venivano in buon punto ; quando cioè questa Repubblica viveva mesta, ma più che mesta crucciosa sì per la dura pace che Firenze aveale imposta, sì per la durissima che


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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