Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro quarto.
      Ottenuto quel primo vantaggio di signoria, il popolo pensò a mantenerlo. Cambiò la forma del governo, si assise nei consigli, si nominò agli uffici, regolò le alleanze e le guerre. Strinsesi dunque in lega con quei di Lucca e d' Orvieto por farsi addosso a quei di Siena e di Pisa, parimenti uniti in amicizia: diede loro una solenne picchiata a Montalcino, e gli costrinse ad una pace assai gravosa, perchè della pace erano condizioni di libero dritto e di esenzioni che ferivano ben addentro nelle borse il commercio dei Pisani, a cui tolse, per sovrappiù, il castello di Ripafratta, grande opportunità alla guerra verso il mare della loro Repubblica.
      Ora, come ognun vede, le cose di Pisa non poteano andar troppo sul piano : la protezione di Federico Y avea esausta, perchè le spese di quei grandi armamenti e di quelle guerre continue, erano pressoché tutte sopportate da lei. Difettava perciò d'uomini, difettava di denaro, difettava di navilio : bisognava posasse a qualunque costo : avea fatto con Firenze un' ultima e non felice pruova , e perciò veniva, a malincuore, ma veniva a propor pace anche a Genova. E Genova, tuttoché in sembianza di vincitrice, avea anch'essa le sue piaghe: sentiva il bisogno di sanarle e inclinava volentieri 1' orecchio a parole di componimento : però com' è naturale, chiedeva risarcimenti molti, sebbene protestasse non voler che il suo : ma il mio e il tuo quando passano più volte dà una mano all'altra,


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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