Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      1249-12S1 Era la famiglia dei Fieschi cospicua già da due secoli, si per ricchezze, si per cariche ed onorevoli uffici. L' autorità e le grazie del Pontefice a cui apparteneva aveanla a dismisura cresciuta nelle ricchezze e negli onori. Ugo Fieschi era a quei giorni il più chiaro dei nipoti di lui : pietoso animo avea, e dolevagli forte del decreto della Repubblica a danno dei fuorusciti con molti dei quali era per parentado o per amicizia congiunto : dolevagli soprattutto che quel decreto fosse stato sollecitato dallo zio. Far che si rivocasse, nè poteva, nè potendolo avrebbe forse voluto : ma avvisava a riconciliar gli animi: parevagli ne avrebbe avuto gran prò la patria, e certo gli pareva bene ; ma T impresa era difficile :t non trattavasi di perdoni ; i fuorusciti ne sdegnavano fin la parola : non trattavasi di giustizia : i fuorusciti erano colpevoli, chè colpevole è sempre chi leva 1' armi contro la patria, e più chi combatte per condur la patria nelle catene dello straniero ; ma, aveano pur essi un' apparenza di ragione. Parlava dunque Ugo Fieschi, parlavano i suoi cugini e ai Mascherati e ai Rampini : cominciavano da questi, e volgevansi di preferenza ai più quieti e di maggior gravità: gli confortavano, gli pregavano, gli ammonivano: « piegassero, piegassero l'animo alla concordia, caro dono del ciclo, felicità delle famiglie, stabilità dei regni : riflettesero che persistendo andavano contro ogni legge divina, le quali gridano, gli uomini esser tutti fratelli, i cittadini poi d'una stessa patria


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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