Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      1245-1246a quale di queste cagioni si dovrà la novella legge, e quali frutti intanto maturasse.
      1247 Veniva al governo delle cose un Guglielmo Ca-stelnuovo piacentino, e certo vi veniva in non propizii tempi : senonchè era stanchezza cosi in Genova che in Pisa; era in Federico più volontà di nuocere che potere di farlo ; era nei partitanti di lui più mal umore che foco : quel poco che si legge e che brevemente accenneremo, lo com-pruova. Andrcolo Da Mare succeduto ad Ansaldo nel comando delle navi imperiali si presentò un bel di d'improvviso con venti galee sottili e entrò nel porto, dove rimaneva alcuni giorni: che vi facesse non si sa: certo non molto profitto, ma a buon conto vi rimaneva, nè erano in Genova guerrieri e cittadini, forza e coraggio da cacciar dal porto venti galee nemiche. Pare che Andreolo vi affacciasse senza previo disegno, e non avesse perciò seco nè macchiue d' oppugnazione nè provvigioni da battere; fors'anche si mostrava solo per favorire interni movimenti che non aveano luogo. Partivasene, e tornava poco dopo munito sì di balestre che di petriere, invadeva un'altra volta il porto, e traeva sulla città con sassi smisurati, con quadrella e con freccie : poi ripartivane perchè, dicesi, fama gli venne o avviso de' suoi partitanti della città che il Podestà era per muovergli incontro con poderosa armata; e dove quest'armata fosse quando Andreolo tormentava a quel modo la città, noi so bene nè il veggo. Nel porto no, perchè o l'Andreolo non


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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