Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      358 storia di genovache l'uopo non torni. DoYeano essersi avveduti che i pensieri di quel Principe erano tanti e tali in Italia che mai sarebbe venuto su Genova con tutte le sue forze ; che venendo anche, potea tornarsene col capo fasciato : che ove poi il Papa riacquistasse il sopravvento, e lo riacquisterebbe , perchè così fu sempre dei Papi, oppure Federico dovesse accorrere alla difesa de' suoi stati di Germania insidiati, come diceasi, da gente bellicosa del settentrione, essi, abbandonati alle proprie forze, sarebbero in tutta balìa di un vincitore potente e irritato che senza pietà userebbe le vendette.
      E qui pure il Consiglio pensava sanamente, ma dimenticava ciò ch'era allora una necessità, cioè di allettar con promesse guarentite di pienissimo effetto quei tirannetti ambiziosi : dimenticava assicurar loro ciò di cui più si mostravano desiderosi, una certa indipendenza subordinata a patti equi e non umilianti non che gravosi. Senza di queste previdenze, il far caso sulla fede loro era un fabbricar sulla sabbia : avrebbero promesso se le condizioni dei tempi lo richiedevano come pare lo richiedessero, ma avrebbero voltato vela non appena il vento della prosperità avesse cessato di soffiare per la Repubblica.
      Instituivansi dunque pratiche che venivano consentite dal Marchese di Monferrato, da Manfredi Del Carretto (da Jacopo non) e da quei di Vercelli e di Novara. Vuoisi anzi che il Marchese di Monferrato avviasse primo queste trattative , e


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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