Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      284 STORIA DI GENOVA
      1217 Questi provcdinienti che compruovano come il mal umore fosse al sommo, non bastavano di gran lunga all' uopo. Ma la Repubblica non trovavasi in situazione di farne senza sforzo dei maggiori, po-sciachè la guerra coi Lombardi Y avea, se non esausta, infiacchita, e non era terminata. Posavano dalla parte di terra Y armi, ma per istracca : conveniva tenersi in pronto per novelli cimenti. L'esempio di Savona e d'Albenga poteva altronde partorire pessimi effetti, chè tutta la riviera fremeva, e quel Conte Tommaso cui dinanzi a Cesare aveano mostrato sprezzare, non che meritare il loro dispregio era anzi il loro spauracchio maggiore. L'affanno dunque si facea grave : molti erano dubbiosi e scoraggiali, e chi sa a quale risoluzione poco conforme alle antiche massime di vigore sarebbero venuti, se non avessero posti gli occhi per l'uffizio di Podestà ad un Lazzaro di Girar-diuo Girandoni Lucchese. Era questo Lazzaro uomo di gran consiglio e grand'animo. Misuṛ d'un guardo la somma delle cose, e parvegli non fosse il caso di disperare. Rauṇ il Consiglio, e mostṛ loro che quel Principe Tommaso di cui più che d'altri paventavano, non era per essi il formidabile nemico che pareva. Aver egli benś largo dominio e assai popoli in dipendenza, ma le guerre estranee mantenersi con denari, e di denari esser egli in molta penuria : e, aggiungeva : l'imperio della Liguria poter ben essere avidamente agognato da coloro i cui disegni tendevano alle cose del mare,


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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