Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

Pagina (275/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      258 storia di genovai2i5-i3isfar pane, per le grascie, pei pedaggi, e per l'entrare e pel sortire dei bastimenti : pagatasi per le arti e pei mestieri , per qualunque contratto che non fosse di tenuissima importanza : pagavano i feudatarii, le t^erre di Messina, di Siracusa, di Tiro ; le scrivanie di Ceuta e di Bugia ; le corti di Corsica e di Sardegna ; pagavasi insomma enormemente e da molti, ma il pių di queste somme andavano nelle borse degli speculatori e dei privati. Si appaltavano tutti i dazii, e si appaltavano per sei, per dieci, per trenta e pių anni: gli appaltatori mandavano i riscuotitori : sanguisughe che alla prava inclinazione del mestiere aggiungevano voglie smodate, tutte le sottigliezze dell'aviditā e la prepotenza di chi sa d'esser quasi impune. Rubavano per conto degli appaltatori principali perchč costoro non voleano perdere ma arricchire, ed arricchivano : rubavano per conto proprio perchč chi ha le mani avvezze a rubar per conto altrui, poco sta a rubar per sč. E intanto il popolo pagava e bestemmiava ; e il governo bestemmiato non lucrava. Ora, fu posto qualche rimedio a tanto male, ordinandosi dai consoli non si potessero le rendite del pubblico nč vendere, nč impegnare per pių di un anno, e fossero vegliate da un certo numero di nobili cui incombeva decidere delle molte differenze eh' ogni dė ricorrevano tra gli appaltatori e gli appaltati : e tanta fu l'importanza di questa legge, tanta la paura di vederla violata, che si decretarono severissime pene ai trasgressori, e


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

Pagina (275/440)






Messina Siracusa Tiro Ceuta Bugia Corsica Sardegna