Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      254 storia di genovasia tal cibo che non dovrebbe nausear mai ; se-nonchè la libertà d* allora era una libertà di nome, dura forse al pari della più dura servitù perchè pretesto di dominazione agli ambiziosi cui mancava perfino V ingegno di dominare. Che ne fosse stanca e nauseata può vedersi dal giubilo che dimostrava alla novella della esaltazione di Ottone. Milano gli spediva ambasciatori a Colonia pregandolo di affrettarsi per cingersi la corona d'Italia: ed egli si affrettava: riceveva a Bologna deputazioni di tutti i principi, di tutte le città d'Italia : s'incoronava nella basilica di Sant' Ambrogio in Milano ; passava in Toscana che gli spargeva fiori sulle strade, e s'incontrava in Viterbo col Papa al quale prometteva delizie, sebbene le promesse attenesse poi come tutti i suoi predecessori. Col breve accennar di questi fatti più appartenenti alla storia d'Italia che alla nostra in particolare, vogliamo venirne al dire che Ottone, vistosi ben accolto in Italia, deliberava cacciar di Sicilia il giovine Federico II, legittimo erede del trono da lui occupato. Ad ottenere questo importante e difficile assunto, abbisognava dei soccorsi di Genova e di Pisa, e perciò tentava ricondurle a pace. Chiamava ì loro ambasciatori in Piacenza, intimava loro una tregua di due anni, e da principe confidente, imprigionava i deputati eh' egli voleva intanto ritenere come statichi della tregua. Ma questi, o fossero mal guardati, o 1' oro aprisse loro le porte, fatto è eh' ei se ne fuggivano tutti, e ne tornavano eia-


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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