Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro secondo. 171
      piuttosto favorevoli che avversi al disegno. Eia morto Guglielmo I, ne la morte di lui era avvenuta senza disordini e congiure; e le congiure e i disordini danno, di spesso, il paese in cui succedono nelle mani di chi sa cogliere il buon punto per impadronirsene. Venivano dunque i due Magnati, e sebbene assumessero il contegno grave ed autorevole di chi vuole giudicare secondo la più scrupolosa giustizia, nondimeno la sentenza era scritta prima che le parti producessero le loro ragioni. Stavano i mandatarj sul tirato: pretendevano i Genovesi tutto queir impero eh' eglino avvisavano aver acquistato in Sardegna ; pretendevano riscuotere colà da tutti, e più particolarmente da quei di Pisa, i dazj che o colle buone o per forza, aveano sino a quel giorno riscosso ; voleano il cambio dei prigioni uomo per uomo, perchè i Pisani che gemevano nelle torri di Genova sommavano al doppio dei Genovesi che sospiravano in quelle di Pisa ; volevano la restituzione di quattro galee poco prima tolte loro nelle acque dell'Elba e di Provenza; volevano risarcimenti dei danni d'Albenga; che non volevano infine? Ma in ricambio quei di Pisa non esigevano con più discrezione, e gli fomentava in segreto l'Arcivescovo di Magonza: Genova non avesse più ad esercitar atti di sovranità in Sardegna; non riscuotervi dazj; rimettere in libertà Barisone, e pagata del suo avere, lasciare a lui F arbitrio di governarsi come più gli piacesse ; non s'avessero a numerare i prigionieri ma a re-
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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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