Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

Pagina (133/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      X 16 STORIA DI GENOVAiiSi e protestava verrebbe in persona a deffinir questi diritti ; alle quali minaccie, raddoppiavano i Genovesi i preparativi, e le difese. Però il superbo favellare di Federico era piuttosto effetto d'improntitudine e d'orgoglio, che di prudenza e di potere. Orto egli anelava di far pruovar a Genova il destino delle altre città d'Italia, ma era frenato da gravissime considerazioni. Volgeva sempre in mente la conquista della Sicilia, e da nessuno poteva sperare buoni soccorsi fuorché dai Genovesi : ini-portavagli tenersegli amici, tanto più eh' eragli venuto all' orecchio che il Pontefice, nonché pararsi per far guerra a Guglielmo, s'era seco lui congiunto con vincoli di amicizia e di confederazione. Oltre-diché, fremevangli d'intorno le superate repubbliche , e 1' abbandonarle per lungo tempo non era senza pericolo. Perciò movea verso Genova , ma cautamente , e forse solo col pensiero di assaggiar la resistenza per darvi dentro con gagliardìa ove fosse stata poca, e far patti vantaggiosi quanto più potesse, se molta. Nel tempo stesso, mandava nella riviera di Ponente a sollevarla in favor suo.
      Ma, speculate le cose e il paese, non tardò ad avvedersi Federico che il venir a capo di quell' impresa era piuttosto impossibile, che difficile. Piichie-devasi tempo , danari e sangue : di tempo e di denaro non avea dovizia, di sangue doveva essere avaro: amò meglio calare a patti, e chiamò nella terra del Bosco dove stanziava, i liguri ambasciatori : là, per sal-


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

Pagina (133/440)






Genovesi Federico Genova Italia Sicilia Genovesi Pontefice Guglielmo Genova Ponente Federico Bosco