Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro secondo. 75
      Torre, salpava di fil dritto verso Minorica, rag- 1139-giuugevala senza contrasti e senza resistenza anco-ravasi nel porto di Fornello : alla dimane, viste pressoché deserte le rive, sbarcava i suoi, correva tutta l'isola, ne devastava, dopo avergli spogliati, i casali, e impadronivasi di alcuni Saraceni che non aveano avuto il tempo di riparare nella città o nella rocca la quale sorgeva allora nel luogo stesso in cui vedesi in oggi il forte S. Filippo. Tornavano all'annottare presso le navi i Genovesi, e lieti del raccolto bottino vi si attendavano meditando più scrii fatti. Mentre immersi nel sonno riposavano tranquilli, ecco un improviso mescer di spade, un cader di colpi, uno scalpitar di cavalli: erano trecento cavalieri e buona mano di fanti saraceni che venivano, col favor delle tenebre e del silenzio, a turbar le gioje delle liguri squadre. Le sentinelle erano state sorprese nel sonno e trucidate: quelli le cui tende erano più vicine alla linea esteriore del campo, ebbero non poco a patire in quel subito insulto : molti vi rimasero estinti, thè più inferocivano gl'infedeli quanto meno trovavano di resistenza ; e già penetravano, e forse struggevano il campo sbalordito e confuso , se-nonchè prestamente salivano a cavallo i cavalieri ; tra le scompigliate torme aprivansi un varco, e stretti e minacciosi se non grossi, piombavano sui nemici. Resistevano dapprincipio i Saraceni; urtati riurtavano, ma intanto riordinavansi i pedoni cristiani, e le balestre usando a tempo, e le laude


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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