La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SESTO 411
      che sollevava la visiera per meglio osservare o per rinfrescarsi. I suoi ufiziali con maravigliosa prontezza d'animo vestirono delle sue arme un uomo di simile corporatura, acciocché il fatai colpo non iscemasse coraggio alla parte loro e accrescesselo alla contraria. La qual cosa riuscì per l'appunto come pensavano, rer altro quella perdita era più deplorabile, che il piacere della vittoria non lasciava in quel punto sentire. Chi potrebbe agguagliare Luciano? pieno di fuoco ne'pericoli, di moderazione nella fortuna, di beneficenza nelle calamità e ne'disagi. Un dì erano mancate le paghe in Traii (I); il promesso danaro non veniva, e già l'armata pativa carestia di ogni cosa. Pur egli non volle che si facessero rubamenti di terra o di mare, come s'usa pur troppo in simili casi, nè tampoco che s'abbandonasse l'impresa; ma dispensò un dì dopo l'altro il suo proprio peculio, e finalmente fatta in pezzi l'argentèria ne diede a tutti una parte a conto delle lor paghe. Poco di poi alcuni marinari arrivati di fresco gli vennero innanzi esponendo il lor misero stato, ed egli non avendo altro che dare, si spiccò dalla cintura una fibbia d'argento che ancor gli avanzava. A un uom così fatto si trattava di eleggere il successore.
      Le costituzioni della Repubblica consentivano alle armate di sorrogare interinamente per la morte de'loro capitani; ma volevano insieme che la vera elezione si facesse in Genova con tutta solennità. Congregati pertanto i provvisori di
      (1) Lod. Domenichi, ist. dei detti e fatti notabili, 1.V, 240.
      ed


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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