La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      318* LIBRO QUINTOstato, ricevere il suo alito, maneggiare le robe, o sol respirare il medesimo aere, lo spavento e l'abbandono fu generale. In molti paesi e parti-larmente a' confini della Germania, il popolo montò in furore contro gli Ebrei, incolpandoli di avere avvelenati i pozzi per far morire i cristiani. La strage di quella misera gente cui la peste già decimava , sarebbe stata una seconda calamità e una infamia, qualora Clemente VI non avesse pubblicate da Avignone due bolle in cui smentiva l'imputazione, e inculcava quel precetto universale di carità, che sarebbe tanto utile agli uomini se essi non fossero cosi facili a trasgredirlo. Incoraggiata dal medesimo papa, la maggior parte del clero e la più degna perì nell'adempimento eroico de'suoi doveri; U timore -e la fatica dispersero i rimanenti.
      L'abbandono degli ammalati avrebbe impediti i progressi del male, se fosse stato possibile di non accostarsi a' morti, come si fuggìa da'vivi; ina i loro cadaveri gettavano un odore cosi intollerabile, che il vicinato, suo malgrado, accorreva a levarli da'letti ove giacean distesi, e all'uscio delle case gli adagiava tremando. Quivi i becchini, allettati da ricche spoglie o da grosse mercedi, li caricavano sopra le spalle, e portavanli correndo fuori dell'abitato. Nessuno volea soprastare a ricoprirli con diligenza; sì eh' esalavano nell'aperte campagne il pestilente fetore. Molti ancora di quelli che portati li avevano, cadevano morti sopra di loro, e accrescevano la contagio-ne. In nessuna parte fu scampo. Ma siccome i mali di quaggiù s'alleviano a vicenda, così avvenne,
      ed


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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