La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      LIBRO QUINTOeziandio al supremo pastore di tutti i cristiani. Giunse in tempo una bolla, nella quale papa Giovanni XXII sedente in Avignone accettava il governo di Genova e scomunicava coloro che l'assediavano. Un nuovo conio con ambe l'effigie di Giovanni e di Roberto, perpetuò la memoria degli ajuti pontificii e de'reali.
      Or Marco Visconti, ben calcolata la forza loro effettiva e d'opinione, deliberò di sgombrare i borghi occupati, riducendosi sopra i monti all'intorno. Lo vituperaron di questo i nimici. Onde egli sfidò per confonderli il loro re a duello; ma non ebbe risposta. I suoi ne menarono trionfo, e dispostissimi furon a eseguire che che volesse. Uno stratagemma felice fu il seguente. Avevano i Guelfi atterrate fuori delle mura tutte le case a quelle vicine per un trar di balestra, salvo tre sole, rirapetto alle tre porte principali della città, le quali avevano congiunte a'bastioni mediante un ponte di legno, e fortificate a guisa di opere esteriori. Marco adunque discende una notte dal monte Peraldo con molti guastatori; fa aprire uno scavo in dirittura alle porte di Vaca, e quello condurre sotterra fino a'piè della casa fortificata, tagliandone i fondamenti, e sostenendola, qual dianzi la torre, con puntelli di legno. Dopo questo finge un assalto; il presidio chiama in ajuto le guardie propinque; Roberto accorre in persona (i 276). Nel bollor della mischia gli assalitori a un dato segno si sbandano; i puntelli son già recisi, e la casa precipita sopra i suoi difensori; il re si salva a fatica.
      Per rifar questi danni ci voleva pronto danaro.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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