La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
260 LIBRO QUINTOdispetto ho soffocato il desiderio della patria, o perchè hanno imparato, quanto sia pericoloso il fidarsi di una fazione contraria.
I Guelfi rimasi in città senza competitori, fanno eleggere per capitani Carlo Fieschi e Gaspare Grimaldi; ristringono alle cause civili e criminali il podestà forestiere, al patrocinio de*poveri l'abate del popolo, agli uomini delle loro fazione l'ufficio di sapienti e di consiglieri. Fatta intanto la pace, gli Spinola e i Doria co'loro aderenti si impadroniscono di Àlbengae di Savona,città tutte propense alla lor parte: fan lega co'Ceva, Carretto, Clavesana e altri feudatari in Ponente: ottengono inoltre soccorsi da Matteo Visconti vicario imperiale e signor di Milano, da Cane Scaligero signor di Verona, e da tutti i Ghibellini Lombardi. Tor Genova a'Guelfi è l'impresa comune. I quali vacillanti nel nuovo stato, mandano am-basciadori al Visconti, il più formidabile de'loro nimici; e trovatolo in Soncino con altri principi a parlamento, gli espongono la costante amistà de'popoli loro, le continue relazioni di traffico fra i loro paesi, l'interesse di tutti i governi, qualunque sia la forma di quelli, a non favorir malcontenti. Ma il Visconti non credeva aver bisogno d'altrui per conoscere i suoi veri vantaggi; onde * rispose, nulla più desiderare che la continuazione della loro amicizia, solo che fossero presti, non di recare a lui qualche utile particolare, ma bensì di ridurre sè stessi a una vera concordia, a una temperata eguaglianza di comodi e di diritti. Se ciò non era di lor piacimento, se persistevano a voler esercitare quella violenza che si lagnavanoed
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