La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

Pagina (209/496)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      CAPO DUODECIMO 209
      tali parole dą il segno della battaglia , e oltre a frecce, sassi e morchia d'olio fa gittar calce viva mista con sabbia. Nel calor della zuffa (I) ode levarsi dalla sua p^ora altissime grida. Accorre, trova un cerchio di marinari, e nel mezzo un giovinetto steso sopra la coverta. Era il suo figliuolo, trafitto il petto da dardo acuto. Pallor di morte ne copre il volto, e gli occhi si chiudon per sempre. A tal vista Lamba il raccoglie nelle sue braccia, e accertatosi che non gli resta pił soffio di vita, lo butta in mare dicendo a'circostanti, l'unico mio figliuolo č morto, ma il cielo ci guardi da compiangerlo, o amici; non hanno i guerrieri tomba pił bella cbe il luogo della vittoria. Or via, a'luoghi nostri ciascuno !
      Torna di fatto sul cassero; e veggendo come dieci galee con remi e alberi rotti davano addietro (2), fa il segnale a tutte di formarsi in triangolo, la comandante alla sommitą. I Veneziani le affaticavano da tutti i lati; il sole gią inclinava a ponente, quando quindici galee a remi e a vele poggiando inosservate dall'alto, urtarono disperatamente in una divisione veneziana. Erano genovesi, quelle medesime, ch'essendo la notte senza chiaror di luna, l'ammiraglio aveva trascelte a girare di fuora l'isola di Lągosta, a introdursi nel canale Marzarč, e a investire da poppa il nemico, quando scorgessero pił impegnato
      (1) Frane. Petrarc. Epist. ad Episcopum Cavallicen.
      (2) L'Annalista veneto dice cbe furono prese; ma sembra inverisimile che i suoi dopo tanto vantaggio perdessero la giornata.
      Serra, T. II. 14


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

Pagina (209/496)






Lamba Veneziani Lągosta Marzarč Frane Episcopum Cavallicen L'Annalista Epist