La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      158 LIBRO QUARTOgli Spinola e i Doria, e Oberto il vincitor di Canea sopporteranno tante indegnità?
      Spinola agitava in tal guisa l'amico: e finalmente il persuase. Ambo convennero di abbattere lo stato presente per rialzare l'antico; ma poco di poi incoerenti come sono gli uomini ne'loro affetti, si proposero di crearne un nuovo, di cui fossero capi. Promisero a'nobili della loro fazione cbe avrebbero seco accomunati i segreti della repubblica e le dignità militari. Mostrarono alla plebe l'impotenza di due anziani popolari contro sei nobili, la dolcezza del precedente governo da soli Guelfi distrutto, e quanto si renderebbe stabile e forte, creando due capi più esercitati agli affari cbe Boccanegra non era, niente sospetti alla libertà come poteva essere un solo, e tanto amatori del popolo, cbe per lui non curavano l'utilità e il decoro del proprio ordine loro. Così disposti gli animi di una parte de'nobili^ e di tutta la plebe già malcontenta, stavano spiando una occasion favorevole. Ora avvenne,cbe Luca Grimaldi andò a podestà a Ventimiglia (*)•
      I Curii, capi de'Ghibellini, non vollero ubbidirgli, di nullità cagionando la sua elezione. In loro ajulo si parliron da Genova Ugo Boria, Ansaldo Balbi, Guglielmo della Torre con molti altri Ghibellini. Colà arrivati, il podestà gli spaurì talmente, che s'appiattarono nelle balze del monte Appio. La famecostrinseli a chieder mercè, e Luca promise di lasciargli in libertà, purché sgombrassero il luogo. Ma, come furono scesi dal
      (I) Caff., lib. IX.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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