La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO QUINTO' 99
      agli avversari; tutti essendo o troppo superbi, o-troppo amatori dell'eguaglianza per veder di buon occhio, che lo stare in patria o in esilio dipendesse da una sola famiglia. Or mentre questi umori travagliavano 1 nobili, il popolo non era ancora nč ghibellino, nč guelfo. Sol rammentava con pił desiderio gli antichi parlamenti, dolevasi de'suoi capitani, che diversi di parte e scarsi di autoritą, non avessero nč intenzione nč forza efficace a proteggerlo, e correa gią dietro a certi suoi caporioni, ostentatori di modestia e di zelo per tirare a sč quel potere che maledivano in altrui (i256). La moltitudine č simile alle materie infiammabili, incapace a prender fuoco senza una scintilla, pronta alla prima. Questa non tardņ oltre a due anni dopo la fine d'Innocenzo IV, e nacque in tal modo.
      Era podestą nel 1256 un Milanese per nonie Filippo della Torre, di una casa potentissima e guelfa..La dignitą a lui affidata non frenņ punto i suoi costumi licenziosi. I congiunti delle donne sedotte o violentate moderarono il bollore della vendetta con la speranza di un legale gastigo (1267). Venne il dģ sospirato, che Filippo uscendo di podestą, doveva stare a sindacato. Le accuse furono molte; ma le prove insufficienti, o i sindacatorifarziali. Or quando gli offesi cittadini sentono ilippo assoluto, e indi a poco lo veggono attraversare la cittą accompagnato da Guelfi con ogni sorta d'onori, chi puņ esprimere come avvampano d'ira? Corrono verso le porte gridando a tutt' uomo: Serra, serra, ammazzatelo. Gią le guardie sono forzate, chiuse le porte, gią ronza


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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