La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO TERZO 85
      varono in Genova con quelli del re di Francia. Gli uni domandavano alla Repubblica di strin-gner seco amicizia; gli altri chiedevano uno stuolo di galee, e la permissione di*armar gente e navili in Liguria; dacché il piissimo principe non avendo potuto riconciliare i capi supremi della cristianità, scandalezzato e dolente dello stato di Europa, voleva ad ogni costo provare se nell'Egitto o ne'luoghi santi dell'Asia farebbe più utile alla religione. Or la Repubblica compiacque interamente il langravio, e diede al re di Francia quattordici navi con le bramate facoltà, scusandosi, se più non faceva per cagion della guerra. Sussistono ancora i documenti di Ugo Lercari e di Iacopo Levanto eletti a un tempo ammiragli della Repubblica e del re per così fatta impresa; e hav-vi memoria decontratti stipulati in lor nome per compre di navi e leve di marinari (1).
      (1249) Nel medesimo tempo i Milanesi, alle cui mura Federigo si era appressato, ottennero un nuovo corpo di balestrieri, nella bontà dell'arme e la perizia del maneggiarle i più rinomati del mondo. Con simile ajuto il popolo di Parma non che si difese dagl'Imperiali, ma interamente li ruppe. Il re Enzo fu pure sconfitto da'Bolognesi, e tenuto prigione fino alla sua morte. Quest'ultima sconfitta oppresse il secondo Federigo, come la rolta di Lignano il primo. I suoi pensieri diventarono foschi, i suoi consigli incerti. Bramò vendetta, e trascuronne i mezzi, cercò diverse provincie, e in niuna parte rinvenne quella quiete
      (I) V. Annoi. II.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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