La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO TERZO 85
      la disparità delle forze, perchè s'impadronirono di tre legni pisani. Ma un falso zelo che la pietosa religione di Cristo condanna, sì gli accecò, come accecava spesso i crociati che tralasciarono di seguitare i primi loro vantaggi, intenti la maggior parte a incrudelire contro i loro prigioni (I). L'attonito ammiraglio gli sgridava invano. UfBziali e ciurme fanatizzate credevano lavare lor colpe nel sangue degli scomunicati, e troppo più le accrescevano. La fortuna intanto ministra del celeste sdegno voltò faccia. Gl'Imperiali e i Pisani sentendo l'impeto degli avversari rallentato, raddoppiarono il loro; scomposero la curva formata daMalocello, e traversaronla in più parti. Egli stesso assalito da poppa e da prua, disarmato di remi, e in punto Gregorio, il cardinale legato Ottone, una moltitudine di vescovi, ambasciatori e deputati vennero in poter de'nemici. Fra prigioni e morti si computarono fino a diecimila persone:non pochi sbalzarono per salvarsi in mare, e parte vi affogarono subito, parte i marosi stessi pestarono contro agli scogli. E come se i comandanti imperiali volessero giustificare chi gittato si era nell'onde piuttosto che mettersi nelle lor mani, fecero incatenare i lor prigionieri sotto coverta, e lungamente li tennero esposti alla fame, alla sete, ad ogni sorta insetti, e quel eh'è più agli
      (I) Vedi la noia m.


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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