La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO TERZO 59
      tutti e dissero, come l'elezione del nuovo annoera già latta. Era caduta in un Milanese, e le leg-i della repubblica vietavano che si rivocasse. egli anni avvenire..» Qui l'imperatorie, interrompendoli, esclamò, di non voler accettare nò dilazioni nè scuse; esser fermo e immutabile che in quell'anno stesso i Lombardi provassero da tutti i lati di che odio e dispregio erano degni. Dovevano i Genovesi secondare un intento sì conforme alla giustizia, se non mentivano nelle dimostrazioni, e se premeva più loro la riverenza di un imperatore amorevole che l'impunità di vicini invidiosi. Credeva benissimo il loro contegno procedere da difetto di autorità, non da privata malvoglienza o da segrete istruzioni. Era perciò risoluto a indirizzare un commessario al consiglio, ammonendoli intanto che terrebbe ancor per poco sospesi il gastigo de' popoli ribelli, e il guiderdone de'fedeli amici.
      Così licenziò gli ambasciatori, il contegno dei quali generalmente dispiacque. Gli uni non approvavano che avessero accennata una risposta estranea alla loro missione, perniciosa nelle sue conseguenze ; gli altri li biasimavano di aver contradetto all'imperatore in pubblica dieta, privandosi del favore di un'udienza privata, ove i principi sogliono mostrarsi più benigni. Costoro volevano che anzi di partecipare al consiglio le sue intenzioni, si aspettasse la venuta del legalo cesareo, nella cui presenza confidavano assai. Ma sentendo la campana del giorno sonare a consiglio pel dì seguente, si armarono; e durante la notte levarono il popolo a romore. I consiglieriDig,tized


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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