Nuovi ricordi arabici su la di Michele Amari

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      Si direbbe quasi elfegli riconoseea tacitamente nei Genovesi il diritto di andarla a distruggere entro i porti dei suo Stato.
      Nò si vuol passare sotto silenzio che nel diploma non troviamo un sol cenno della fazione della Goletta, riferita dai Giustiniani e della galea genovese ripigliata per forza. Leggiamo in vece che il governo di Genova lagnossi perchè approdata la sua armata a Tunis, avendo l'ammiraglio inviata una lettera ai principe, questi non gli rispose: di che or si scusa dicendo che mentr'egli prendea la penna, l'ammiraglio si affrettò a partire. Or non sembra verosimile che dopo le aspre querele fatte per l'insulto a Biserta, Abu-Abd-Allah-Mohammed abbia taciuta una violenza usatagli nel porto della sua propria capitale. Se la galea genovese quivi trattenuta attestava un atto di ostilità commesso anteriormente, sembra che il principe di Tunis, anziché passar sotto silenzio il fatto, dovea cercare di palliarlo e scusarsi. Da un'altra mano non possiamo supporre che l'armata della quale si fa parola in questo luogo del diploma sia diversa da quella dell'arcivescovo Fregoso. Rimangono dunque su quest' impresa de' dubbii i quali speriamo si rischiarino cercando novelli documenti.
      Ed ecco ora la traduzione dei tre testi arabici con pochissime note.
      (Si veggano i numeri IV. V e VI).


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Nuovi ricordi arabici su la storia di Genova
di Michele Amari
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