I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      208 15G CAP. QUARTO — I PARTITI, IL PRIMO POPOLOche nella Repubblica era il Parlamento, sceglieva gli elettori, cui era commesso di nominare i magistrati. Primi erano i 4 Consoli, che rendevano giustizia secondo gli Statuti; rappresentavano l'Arte, e la governavano con l'aiuto di due Consigli, uno speciale, non minore di 12 membri, e 1' altro generale, che andò spesso variando di numero, e si restriuse anche fino a 18. Con l'approvazione di questi Consigli, potevano i Consoli anche riformare gli Statuti. Essi portavano la bandiera dell'Arte, e sotto i loro ordini si radunavano, all' occorrenza, gli artigiani armati. V' era poi il Camarlingo che durava in officio un anno, ed amministrava le uscite e le entrate dell'associazione. E come la Repubblica aveva un magistrato forestiero nel Podestà, cosi 1' ebbe anche l'Arte nel suo Notaio, il quale durava anch' esso in ufficio un anno ; era eletto dal Consiglio generale, e doveva arringare nei Consigli, a nome dei Consoli; spesso andava nelle ambascerie per l'Arte, e soprattutto vegliava continuamente alla scrupolosa osservanza degli Statuti, con la facoltà di punir severamente chiunque li violasse, non esclusi i Consoli stessi. Tutti questi magistrati dovevano essere fedeli a Parte guelfa. Il salario del Notaio era fissato d'anno in anno. I Consoli, che non potevano ricusare l'ufficio, ed avevano poi per un anno divieto d'essere rieletti, ricevevano un salario che fu prima di 10 lire, e qualche multa a loro favore riscossa; ma si ridusse più tardi ad alcune libbre di pepe e zafferano, ad alcune paniere e scodelle di legno. Non molto diversamente, ed anche meno, era pagato il Camarlingo o Camerario. Ogni anno venivano elotti tre ragionieri, per sindacare l'operato dei Consoli, del Camerario e degli altri magistrati usciti d'ufficio. E cosi pure s'eleggevano dodici mercanti statutari, con arbitrio di correggere e migliorar lo Statuto; ma le loro riforme dovevano essere approvate prima dai due Consigli, poi dal Capitano del Popolo. I Consoli che, col nome di Capitudini, pigliavan parte ai Consigli del Capitano e del Podestà, dovevano in essi curare gl' interessi dell'Arte, e promuovere leggi in suo favore.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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Repubblica Parlamento Consoli Statuti Arte Consigli Consigli Consoli Statuti Arte Camarlingo Repubblica Podestà Arte Notaio Consiglio Consigli Consoli Arte Statuti Consoli Notaio Consoli Camarlingo Camerario Consoli Camerario Statuto Consigli Capitano Popolo Consoli Capitudini Consigli Capitano Podestà Arte