I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      E PRIÌIE RIFORME DEL COMUNE FIORENTINO 145
      di altre adesioni alla Lega, con atti che erano piuttosto di sottomissione a Firenze.
      Fu questo il momento in cui papa Innocenzo, da poco eletto, nel mese stesso di febbraio in cui fu consacrato, scriveva ai due cardinali stati presenti alla Lega, che in molte cose essa nec utilitatem contineat, nec sapiat hone-statem, non essendosi tenuto conto alcuno che il Ducato di Toscana apparteneva alla Chiesa, acl ius et dominium Eccìesiae JRomanae pertineat. Egli intendeva perciò far valere i suoi diritti. Se i collegati a lui si sottomettevano, avrebbe colla minaccia d'interdetto obbligato anche i Pisani ad unirsi a loro, contro l'Impero; altrimenti li avrebbe lasciati liberi di fare quel che volevano. 1 Non gli fu però dato ascolto, e gli convenne fare di necessità virtù, moderando non poco il suo linguaggio. 2 Pare nondimeno che alcune concessioni di forma gli fossero fatte (sebbene non sappiamo quali), perché, scrivendo poi ai Pisani, si dimostrava più contento, e li spingeva ad entrare nella Lega. Certo è però che essi ne restarono sempre fuori, e che se egli, fatto accorto dagli eventi, si dichiarò più tardi fautore energico degl'interessi nazionali, e promotore della Lega contro l'Impero, potè cosi riuscir solo ad aumentare la sua autorità morale e politica, non a guadagnare un sol palmoche giurarono. In quello che precede e si riferisce anche al 5 e 7 febbr. 1193, si leggono i nomi di 10 Consoli, ma tre di essi sono in questi due giorni diversi, il che li porta, nel febbraio '93, a più di 12. Oltre di ciò alcuni di essi si trovano in ufficio anche nel novembre 1197, e questo ci conferma nell'ipotesi già fatta, che cioè, nell'occasione solenne della Lega, i Consoli ¦ uscenti o parte di essi restassero ancora in ufficio, unendosi ai nuovi eletti. Né è un caso isolato. Il 2 Aprile 1212, il comune di Prato, facendo un trattato con Firenze, mandava a stipularlo tre Consules veteri e tre Consules novi eiusdem terre. Santini, I. doc. LX.
      1 Innocentii III Epìstola e, I, 15, 27, 34, 35; Ficker II, parag. 3G3, p. 384.
      2 Invece di Ducatus Tnsciae, cominciò a dire magna pars Tusciae, quae in nostris privile gii* continetur. Ai Pisani scriveva: Post correctionem adhi-bitam, niliil invenimns quod in ecclesiastici iuris vel cuiusqnam maioris vel mi-noris personae praeiudicium redundaret. E nel febb. 1199 li incitava ad entrare nella Lega. Innocentii III Ep. lib. I, 401 e 555; Getta Innocentii, c. 11; Ficker II, parag. 3G3, pag. .385-0.
      vlllariio


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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