I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      27 INTRODUZIONE
     
      ('Mark-grafen, Praefecti limitimi). In questo modo l'antica unità del comitato o Gau ritornava ad esser la base della nuova società barbarica. Ma Carlo Magno andò più oltre ancora; cominciò a dare uffici, terre, possessi in beneficio, cioè a dire in feudo, e quindi sotto condizione d'un servizio militare obbligatorio. Questo fu il principio d' una rivoluzione sociale, cominciata forse prima di lui, ma portata ora a compimento col nome di feudalismo. Né solo l'Imperatore, ma i re, i conti, i marchesi, per avere buon numero di vassalli, dettero terre, rendite, uffici in feudo. Cosi si creò un numero infinito di nuovi potenti, vassalli, valvassori, e valvassini, che erano i minimi. A poco a poco la forma di tutta la società del Medio Evo divenne feudale : la terra, con gli uomini che la coltivavano, fu concessa con l'obbligo di prestare insieme con essi un servizio militare. I medesimi privilegi, i medesimi obblighi accompagnavano ogni concessione di domini o uffici, ed anche a questi era quasi sempre unita la concessione di terre o di rendite. Cosi quella tendenza della stirpe germanica a dividersi e suddividersi in piccoli gruppi, veniva soddisfatta, ed in pari tempo l'Impero, le città, la Chiesa stessa rivestivano forma feudale. I vescovi ben presto divennero anch'essi possessori di benefizi, e di grado in grado salirono a sempre maggiore potenza, fino a che li troviamo come altrettanti conti o baroni. Essi ricevono per sé e pei loro sottoposti la immunità dai tribunali e dalle leggi ordinarie, altro vantaggio inestimabile, clic doveva contribuire a farli più indipendenti, a creare grandi nuclei di popolazioni a loro sottoposte. Il feudalismo adunque è un nuovo ordinamento, una nuova aristocrazia affatto germanica, e nello stesso tempo è il principio d'una profonda rivoluzione nella società barbarica, rivoluzione che dovrà continuare, estendersi in mezzo a molte vicende. A poco a poco la Corona comincerà ad esentare i benefizi o feudi dei vassalli dall'autorità del conte, per dichiararli ereditari, con una serie di leggi, che tendevano tutte a sollevare i minori potenti contro i maggiori, a dare sempre più forza all' autorità regia, ma che riuscirono invece ad aprire


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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