Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530]libro dodicesimo. '
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      imche contraffacesse. Il numero dell'armi, che furono portate di tutte le maniere, fu incredibile; ma perchè parte si pensava, e parte fu rapportato dalle spie (le quali erano senza novero, parte segrete e parte palesi) che molti avevano nascoso ne' luoghi occultissimi i migliori giachi e le più care ar-madure; andarono poi in diversi tempi bandi severissimi sotto gravissime pene, eziandio della vita, con protestazione, che si cercherebbono diligentissimamente tutte le case senza rispetto veruno di nessuna persona, e chi si trovasse aver fallato ed essere in colpa, sarebbe punito con il dovuto gastigo. Per la paura di questo bando, durò più giorni, che ogni notte erano gettate dell'armi in Arno, e ogni mattina se ne trovavano sparsamente qua e là per le piazze e 'n su'muriccioli : e tanto era grande il terrore eh' era entrato addosso alle brigate, che nessuno aveva ardire pur di guardarle, non che toccarle o portarle via; anzi le persone che andavano fuori la mattina a buon'otta, quando ne vedevano, si volgevano in là, e studiavano il passo, per non esser veduti quivi da'famigli d' Otto, i quali ogni mattina per tempissimo andavano attorno e le ricoglievano. Costoro, i quali ordinariamente sono la schiuma de'ribaldi, non solo entravano in qualunche casa veniva lor bene, e massimamente de' Piagnoni, cioè dei cittadini sospetti alle Palle e allo Stato, per involare qualche cosa sott'ombra di cercare d'arme; ma si disse, che alcuna volta usarono di portarne essi copertamente da loro, e facendo le viste d'averle trovate, ne menavano preso il padrone della casa, o non vi trovando lui, scritte tutte le robe, e lasciandovi alcuno di loro che guardasse la casa, facevano il rapporto a ser Maurizio cancelliere, in nome, de'signori Otto, ma in fatti guardiano e padrone.
      L. Era costui da Milano, e usava tant'asprezza di parole, si fatta crudeltà di fatti nell'esaminare e nel dare i mar-toni, e cosi brusca cera aveva, e tanto si dilettava di tormentare gli uomini, che solo il vederlo metteva spavento alla brigata, nè aveva quel giorno bene ohiunche la mattina per sua trista sorte lo riscontrava : certa cosa è, che ad alcuni, o per ordine suo o d'altri, furono gettate la notte arme in casa per le buche delle finestre delle volte, e poi il giorno accusati ; e


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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