Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      438 storia fiorentina. ,_1530]dappocaggine che per altra magagna, si lasciò a poco a poco sopraffare di maniera, ch'egli non che a mantenere in stato gli altri, non era bastante a difender sè; onde gli usciti dubitando non esser cacciati da altri, se n'andarono da lor medesimi, e conobbero non senza lor danno e vergogna, quanto è debole e da dovere tosto mancare quella potenza, la quale in su altri trespoli si regge, che in su' suoi propri.
      XLVIII. Creossi di questo tempo un magistrato nuovo di cinque uficiali sopra la fortificazione della città e di tutto il dominio fiorentino per un anno, i quali si chiamavano i Procuratori delle fortificazioni, ovvero delle fortezze, con grandissima autorità; e del mese di settembre si vinse un'imposizione d'una mezza tassa alle case, con autorità ne'Procura-tori medesimi di poter gravare e sgravare, secondochè a loro paresse, e la dovessono aver riscossa fra tre mesi, per ispen-dere quei danari ne' bisogni occorrenti di detta fortificazione; i quali furono : Bartolommeo di Filippo Valori ; Ottaviano di Lorenzo de'Medici; Prinzivalle di messer Luigi della Stufa; Alessandro di Gherardo Corsini e Lapo di Bartolommeo del Tovaglia. Creossi ancora una mano d'ufiziali per graziare coloro i quali avevano debito in Comune; perciocché i cittadini i quali erano o tanto grandi, che non temevano d'esser pe-gnorati da'birri, o tanto poveri, che non avessono il modo, non pagavano l'intero delle gravezze, non solo erano comportati de'residui, ma ogni tanto tempo graziati, cioè scancellavano con una piccola quantità tutta quanta la somma; la quale usanza quanto era buona e commendabile ne'poveri, tanto meritava biasimo e gastigo ne' ricchi.
      XLIX. Traile prime e più necessarie cose che giudicò papa Clemente, riavuto eh'egli ebbe Firenze, fu di spogliarla di tutte l'armi, cosi difensive come offensive; e però mandarono i signori Otto un severissimo bando, che chiunche si fosse, non eccettuando persona alcuna di nessuna ragione, dovesse aver portato in Palazzo fra tanto tempo tutte 1* armi di tutte le sorte, tanto da difendere quanto da offendere, e cosi coli'asta come senza, cavatone solamente spade, pugnali, brocchieri, rotelle, targhe e targoni, sotto pena di cento fiorini d'oro larghi, e d'esser messa la casa a ruba a qual-


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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