Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      ,_1530]Giovanni di Bardo Corsi, Francesco d' Averardo Serristori, Matteo di Lorenzo Strozzi, Iacopo Gianfìgliazzi, Bartolommeo di Filippo Valori, Ottaviano di Lorenzo de' Medici, Luigi di Piero Ridolfi, Agostino di Francesco Dini, Francesco di Piero Vettori : gli artefici per la minore furono quattro : Michele d'Antonio del Cittadino-, Niccolò di Bartolommeo del Troscia, Bernardo di Francesco del Tovaglia, Angiolino di Guglielmo Angiolini. Questo nome e ufficio d'Accoppiatori fu trovato, dicono, e introdotto da Cosimo poiché fu ritornato dall' esilio, per non correr più pericolo che una Signoria non fatta a mano, ma tratta a sorte, lo privasse o dello stato o della vita, e in somma non facesse a lui quello che egli ad altrui fatto aveva : e nel vero la Signoria col gonfaloniere, e massimamente senza 1' appello, era magistrato tirannico, e per mezzo di lei, oltra mille altri scandoli e sollevamenti, si fece Cosimo poco meno che padrone assoluto di Firenze. A me sovviene d'aver trovato ne' libri pubblici questo nome d'Accoppiatori, chiamati da'notai Copulatores, infmo dell'anno millequattrocentoquindici, quando Cosimo non era stato ancora confinato.
      XLII. E perchè questi ventiquattro Accoppiatori furono eletti principalmente per fare lo squittino generale, è da sapere, che innanzi che si creasse il consiglio maggiore, i magistrati non si facevano per nominazione, ma tutti si traevano per sorte, perchè ogni tanti anni si faceva lo squittino generale, e si vincevano e imborsavano tutti i magistrati, e tutti poi a' loro tempi si cavavano delle borse ordinarie, le quali furono qualche volta settanta, perchè nel mazzocchio solo, eh' era il settimo partito, n' erano sedici, e negli uffici appiccati al priorato, eh' era l'ultimo partito, sei, benché in tutti gli squittinì si variava, perchè a tutti o s'aggiugneva, o si levava alcuna cosa, secondochè pareva utile, o necessario a chi era sopra ciò. Quest' ultimo squittino si cominciò a' diciassette d'aprile, e perchè rispetto alla peste si tralasciò, non si forni prima che a' diciannove di gennaio. Truovaronsi a squit-tinare, cioè a rendere la civaia, come dicevano essi, cioè la fava, o '1 suffragio a coloro i quali nominati andavano a partito, oltra la Balia, la Signoria, i Sedici, i Dodici e gli altri


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Bardo Corsi Francesco Averardo Serristori Matteo Lorenzo Strozzi Iacopo Gianfìgliazzi Bartolommeo Filippo Valori Ottaviano Lorenzo Medici Luigi Piero Ridolfi Agostino Francesco Dini Francesco Piero Vettori Michele Antonio Cittadino- Niccolò Bartolommeo Troscia Bernardo Francesco Tovaglia Angiolino Guglielmo Angiolini Accoppiatori Cosimo Signoria Signoria Cosimo Firenze Accoppiatori Copulatores Cosimo Accoppiatori Balia Signoria Sedici Dodici