Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530-1531] libro dodicesimo. 427
      ria innalzava e commendava se stesso, affermando con incomparabile superbia, che quanto la dottrina de' papisti (chècosi chiamava egli gli ecclesiastici ) era empia e diabolica, tanto la sua esser pia.e celeste, conforme a quella de' Profeti e degli Apostoli: e non ostante che questa sua dottrina fosse stata disputata, convinta e riprovata ne' concili universali e, come dicono essi, ecumenici, da dottissimi e santissimi uomini, e avesse partorito e partorisse ogni giorno infiniti e grandissimi mali; nondimeno trovava e chi la credeva da dovero per desiderio di salvar l'anima; tanto può la semplicità e l'ignoranza negli animi buoni; e chi per servirsene a saziar l'avarizia e la libidine sua, faceva le viste di crederla; così è grande la malizia o la malvagità ne' cattivi.
      XXXVII. Furono dunque, dopo molte vane e inutili dis-putazioni, eletti sette uomini dalla parte de' Protestanti, i capi de' quali erano, l'uno messer Iacopo Fabro, il quale per l'invidia che gli portavano i dottori parigini s' era per ischi-fare le loro persecuzioni fuggito di Francia, e andava cercando sua civanza, e gli avvenne di trovarla; 1' altro era il dottore Ecchio; e sette dalla parte de' Cattolici, de'quali erano capi il vescovo d'Augusta ed Enrigo di Bransuic. E questi quattordici in molti articoli non concordando, si ridussero a sei, tre per parte, e a ogni modo non poterono concordare. Laonde l'imperadore conoscendo che non -giovavano nò i preghi nò le minacce, fece fare e recitare nel Consiglio in presenza sua un decreto tutto in favore della Chiesa romana e della sacrosanta Sede Apostolica, confermando le tradizioni de' Padri e le determinazioni de' Concili, e . in somma, che in tutto e per tutto si vivessg.per l'innanzi in quelle cose che appartenevano alla religione, come s'era vivuto per l'addietro; e comandò sotto gravissime pene, che tutte quelle cose e ciascuna di esse dovessono essere inviolabilmente osservate da chiunque amava* 9: temeva la grazia 0 la disgrazia sua 0 del papa. Dalle quali cose si può manifestamente conoscere, non essere stato vero, anzi falsissimo, quello che credevano 0 dicevano molti, che Carlo e Ferdinando non giuocavano di buono, ma favorivano sottomano e mettevano al punto i Luterani, per aver quel calcio in gola al papa, e tenendogli in bocca quel morso, farlo


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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