Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      ,_1530]Piero di Giovambatista de'Nobili fuori del dominio miglia trenta; Piero d'Averano Petrini discosto a Firenze cinque miglia, e dentro le venti; Piero di Bartolommeo Popoleschi nel vicariato di Mugello lontano tre miglia; Pierozzo del Rosso di Pierozzo nell'Abruzzo a Sulmona; Raffaello di Giovambatista Bartolini discosto del dominio miglia trenta; Raffaello di Piero Baldovini nel contado discosto a Firenze quattro miglia ; Rinaldo di Filippo Corsini discosto al dominio miglia trenta; Salvestro d' Aldobrando Aldobrandini in Ascoli ; Santi di Francesco Ambruogi discosto miglia quattro, e non passando le venti ; Sandro* di Tommaso Monaldi a Piombino ; Simone di Ruberto Zati a Cesena ; Tommaso di Paolantonio Soderini fuor di Firenze tre miglia, e non potesse uscir dalle venti; Vincenzio di Pier Taddei fuor delle dieci miglia, e dentro le .trenta. Fu ancora Filippo d'Antonio del Migliore confinato a Firenzuola, perseguitandolo messer Giovanni della Stufa per loro differenze di dare e d' avere ; ma egli, il quale uomo saccente era ed è, fece tanto, e tanto disse, che solo di tutti i confinati ottenne d'essere scancellato e levato di camera ; la cagione fu, secondochè afferma egli, l'aver dato la caccia a' topi, e spazzato di sua mano più volte la libreria de' Medici in San Lorenzo; altri credono, che gli giovasse più l'intercessione del protonotario de' Carnesecchi, il quale era in grandissima grazia di papa Clemente.
      XXV. In questa còsa del confinare, nella quale si vendevano e comperavano gli uomini dagli altri uomini (come le bestie si fanno), parte perchè come amici loro, non fussono, e parte perchè fussono come loro nimici, confinati (nel che messer Francesco Guicciardini si scoperse più crudele e più appassionato degli altri) si possono considerar più cose, e tral-l'altre, che il papa artatamente non volle che nessuifb di casa sua si ritrovasse, non che a confinare, in Firenze; e perciò aveva fatto chiamare a Roma la duchessina, dove era il cardinale; e Alessandro si ritrovava ancora appresso l'imperadore nella Fiandra; e ciò si faceva, si perchè avessono cagione di temere maggiormente, e per conseguenza odiare lo stato popolare, e si per potere scaricare sè, e incaricare, come poi fece i cittadini, molti de'quali non solo lo confortavano


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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