Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530-1531]libro dodicesimo.
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      che il popolazzo, che corre sfrenatamente, e in ispezie quello di Firenze, a qualsivoglia novità, si ragunò quasi tutto in sulla Piazza, e che essendo stato tanto in tante turbolenze e in così fatta carestia, si rallegrasse non poco; ma che la città si sdimenticasse le miserié passate e le tribolazioni presenti, a tant'altre.faccende, sono tutte bugie e adulazioni, non solamente espresse, ma ridicole; perciocché mai più non si trovò Firenze nè in tanta povertà e strettezza di danari quant' allora, nè in maggiori e più dannosi travagli, come dichiareranno pur troppo le cose seguenti.
      XXIII. Primieramente furono condannati nel capo e nella confiscazione de' beni per l'essersi o fuggiti nascosamente di Firenze, o partiti senza licenza del dominio (ancoraché il papa avesse comandato, che in tutte le terre della Chiesa si mettesse ordine, che tutti i Fiorentini fussono arrestati), Giovacchino di Raffaello Guasconi, Giovambatista di Girolamo Gondi, Lionardo di Damiano Bartolini, Niccolò di Giovanni Machiavelli e Piero di Tommaso Giacomini. Nelle medesime pene furono condannati e banditi per aver arso le due ville Careggi e Salviati, Dante e Lorenzo, detto Cencio, di Guido da Castiglione, Bartolommeo, chiamato Baccio, di Lio-nardo Nasi, Niccolò di Ridolfo del Bene nominato Monami, Batista di Tommaso del Bene nominato il Bogia, Niccolò di Giovanni Machiavelli cognominato il Chiurli, Giovambatista di Lionardo Giacomini per soprannome Piattellino, Giovanni di Donato Adimari soprannominato Zagone, Giovanni di Lio-nardo Rignadori altramente Sorgnone, Bartolommeo di Piero Popoleschi, Cardinale di Cardinale Rucellai, Giovambatista di Cosimo Strozzi, Francesco di Girolamo da Filicaia, Piero di Lorenzo Benintendi, Giorgio di Nicolaio Dati, giovane spiritoso e di buona speranza. Di questi, alcuni andarono all'arsione1 per far compagnia agli altri, e alcuni non sapevano dove s'andavano. A Benedetto di Geri Ciofi vocato il Ciofo, fu per esser egli stato capo, o un dei capi, o piuttosto per non essersi fuggito, mozzata la testa. Lionardo di Filippo Sacchetti, giovane di buona presenza, ma di cattivo cervello, ancoraché vi si fosse ritrovato anch' egli, s'era fuggito in
      ' Delle lille di Careggi e Salviati sopraddette.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Firenze Piazza Firenze Firenze Chiesa Fiorentini Giovacchino Raffaello Guasconi Giovambatista Girolamo Gondi Lionardo Damiano Bartolini Niccolò Giovanni Machiavelli Piero Tommaso Giacomini Careggi Salviati Dante Lorenzo Cencio Guido Castiglione Bartolommeo Baccio Lio-nardo Nasi Niccolò Ridolfo Monami Batista Tommaso Bogia Niccolò Giovanni Machiavelli Chiurli Giovambatista Lionardo Giacomini Piattellino Giovanni Donato Adimari Zagone Giovanni Lio-nardo Rignadori Sorgnone Bartolommeo Piero Popoleschi Cardinale Cardinale Rucellai Giovambatista Cosimo Strozzi Francesco Girolamo Filicaia Piero Lorenzo Benintendi Giorgio Nicolaio Dati Benedetto Geri Ciofi Ciofo Filippo Sacchetti Careggi Salviati Lionardo