Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

Pagina (405/465)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      404 storia fiorentina. ,_1530]gonfaloniere, ed essendo venuto senatore e cavaliere a Firenze prese maravigliosamente il magistrato. Questi essendo benvo-gliente di tutti, come egli era, non solamente diede vari onori a moltissimi cittadini, ma brigò che f ussero ancora di publici doni e ufici presentati. Finalmente, avendo egli con quell'aspettazione fornito l'ufizio, la quale egli aveva della sua virtù appresso la maggior parte degli uomini concitato, per lo essersi egli portato ottimamente nel governare la Repubblica, e per li benefica suoi fatti verso ciascuno, acciò si conoscesse che quella dignità era stata bene in lui impiegata dal papa, gli furono date tutte l'insegne di quella cavalleria, la spada, lo stendardo, la vesta di broccato e la corona dell' alloro. Questa pompa si fece, come s'usa, pubblicamente nella ringhiera, essendovi quasi tutto il popolo di Firenze a vedere. Dipoi montato a cavallo se n' andò a casa, accompagnandolo tutti coloro i quali erano stati suoi colleghi, e avendo fatto un abbondantissimo e splendidissimo convito a cento de'primi della città, accrebbe a sè e a tutti i suoi descendenti splendore non piccolo, grande ornamento alla Repubblica, e alla città arrecò mediante quello spettacolo tant' allegrezza, così fatto piacere e giocondità, eh' ella noti solo mitigò la memoria delle preterite calamità, e si sdimenticò di tutti gli acerbissimi casi eh' ella sofferti aveva, ma ancora s'innalzò a una certa speranza di dover esser felice per l'avvenire.
      lo 11011 credo che alcuno, il quale abbia pure un poco cognizione della verità, e nolle sia del tutto nimico, possa leggere queste cose o senza riso o senza nausea ; ma cosi fanno, e forse così bisogna che facciano per conseguire il lor fine, se non tutti, la maggior parte di coloro i quali, o ambiziosi brigano di salire per qualunche via a qualunque* grado, o avari, si fanno a credere, che per fuggire la povertà, della quale non istimano miseria nessuna peggiore, sia lecito di fare in tutti i modi tutte le cose. Fu vero, che il convito che fece messer Simone fu molto più bello e vie maggiore del solito, essendo usanza che tutti i gonfalonieri, quando fornito il magistrato se ne tornavano a casa, facessero un pasto alla Signoria ; fu vero,
      4 Gli stampati meno bene, brigano di talire per qualunque grado. Segno il Ms. P.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

Pagina (405/465)






Firenze Repubblica Firenze Repubblica Simone Signoria