Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      ,_1530]XIII. Raffaello Girolami, poiché 1' ebbero assicurato col farlo uno de' dodici della Balia, fu una mattina sostenuto nella camera del capitano de' fanti, e per intercessione di don Ferrante gli fu perdonato la vita, ma confinato per sempre nella ròcca di Volterra, donde poi a' diciannove di dicembre fu permutato nella cittadella di Pisa, nella quale visse infino che il papa andò a Bologna; nel qual tempo avendo avuto non so che parole col castellano, fu trovato una mattina morto, attossicato (seeondochè si disse) per ordine di Clemente; il quale sapeva che don Ferrante gliele voleva addomandare per grazia: e cosi si nuoce alcuna volta in volendo giovare. Dissesi ancora, che l'arcivescovo di Capova pensando di doverlo salvare, gli aveva, come suo amicissimo, scritto infino quando fu creato della Balia, che dovesse andare a Roma subitamente a baciare i piedi e domandar perdono alla Santità di nostro Signore; ma egli, o che non temesse, rispetto a'capitoli, o che non gli paresse aver errato, o per non volere umiliarsi, o per altra qualsivoglia cagione, non vi andò.
      XIV. A Zanobi Bartolini fu salvata la vita da Malatesta ; oltra che nell' ultimo dell' assedio s'era mostrato più amico delle Palle che del popolo, ed anco fu voce, ch'egli aveva molto prima ottenuto un salvocondotto dall'imperadore : in qualunche modo, egli dubitando di quello che per avventura avvenuto gli sarebbe, prestò quattromila fiorini d'oro a Baccio Valori, e fatto ambasciadore della città al papa, assettò le cose sue, e sene tornò a Firenze, dove visse sempre, ancoraché fosse uno de'Quarantotto, malissimo contento: e alla fine essendo egli, mentre sonniferava, tracollato della seggiola nella quale sedeva, battè della memoria in terra, e mori nella sua bellissima villa di Rovezzano.
      XV. Batista della Palla fu cavato di casa sua dalla famiglia degli Otto, e dopo alcuni tormenti confinato a vita nella fortezza nuova di Pisa. Costui, figliuolo di Marco speziale della Palla, fu nella sua giovanezza amico sviscerato di Giuliano de' Medici, ed essendo facultoso e di buone sostanze, lo convitò più volte magnificamente in casa sua: viveva più che da privato, era bel parlatore, ma favellava collo strascico; poi adiratosi per alcuni sdegni se n' andò in Francia, dove fu ben


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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