Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530-1531]libro dodicesimo.
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      lui liberamente; il terzo, furono quelle parole del capitolo primo dell' accordo : Intendendosi sempre salva la libertà. E con tutto ciò, eleggendo di voler piuttosto servire al senso, che ubbidire alla ragione, si risolvette per vendicarsi e secondare la natura sua, di non perdonare, nè aver rispetto o riguardo a cosa nissuna, interpretando i capitoli a senno suo, e secon-dochè bene gli tornava, e giudicando che a un papa, secondo la sentenza di messer Lorenzo Pucci, chiamato il cardinal vecchio di Santi Quattro, il quale era sopra la Penitenzeria, non si disdicesse cosa nessuna, anzi che tutte, ancoraché ingiustissime, gli fossero lecite. E di vero, chiunque ha osservato le storie così antiche come moderne, conosce, che de' principi quegli è reputato più giusto e migliore, il quale è maggiore e più potente; perchè non si lasciar tórre il suo è, secondochè dicono essi, cosa da uomini privati, ma l'occupar l'altrui o con forza o con inganni, esser opera e lode da re. E per certo quegli i quali signoreggiano, hanno altri concetti e fini, che coloro i quali sono signoreggiati : a' sudditi par dovere di dovere godere il loro, e d'esser ben trattati, secondochè ordina e dispone la ragione; a chi domina par ragionevole, che tutto quello eh' essi impongono a' sudditi, o a ragione o a torto, si debbia fare non solo pazientemente, ma volentieri, e che non si possano dolere di quello eh' è loro tolto, ma bene debbiano ringraziargli di quello che lasciano loro. Donde si conosce manifestamente quanto sia grande la differenza da quello che si fa, a quello che, non pure secondo i Teologi, ma eziandio secondo i Filosofi, fare si doverrebbe. Ma lasciando quello il quale si può per avventura biasimare, ma ammendare no, dico, che avendo papa Clemente significato, benché a pochissimi e segretissimamente, la sua volontà, si cominciò in Firenze a perseguitare senza non pur pietà, ma rispetto alcuno tutti coloro i quali s'erano in-quello stato popolarmente scoperti o amici della libertà o nimici della casa de' Medici e degli aderenti e seguaci loro; alcuni de' quali furono decapitati, alcuni sbanditi, alcuni afflitti con varie e diverse pene, e la maggior parte in vari e diversi luoghi confinati, come potrà vedere chiunque vorrà leggere quello che qui da piò particolarmente ne scriveremo.


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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