Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530-1531]libro dodicesimo.
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      rare una volta Italia da'barbari, morti gli Spagnuoli, ammazzare ancora i Tedeschi; e appunto fece il caso che si viddero alcune insegne, le quali, avendo udito il romore, aveva mandate fuori Malatesta con espressa commessione di lasciarsi solamente vedere di luogo sicuro, e riferire a lui tutto quello che seguisse. In questo mentre i Bisogni spagnuoli, i quali erano a San Donato, guadarono Arno, e vennero in ordinanza per soccorrere i loro; laonde gl'Italiani, veggendosi tanta gente incontro e non avere aiuto da banda nessuna ; e perchè di Firenze non usciva persona, e il signor Giovambatista Savello e alcuni altri colonnelli italiani, come coloro i quali non sapevano nulla della mente del papa, non s'erano mossi di luogo; dopo alcuna resistenza essendone morti molti e feriti non pochi, si missero in rotta, e si ritirarono tra Rusciano e i ripari della città, e quivi fecero testa, aspettando quello dovesse seguire, mentrechè gli Spagnuoli attendevano con incredibile avidità a saccheggiare, rubare e àrdere le trabacche e padiglioni e tutti gli alloggiamenti loro. Questa piuttosto battaglia che zuffa, nella quale trall'una parte e l'altra rimasero morti da secento uomini, e feriti da trecento, fu cagione della salvezza di Firenze; perchè gli Spagnuoli dubitando di dover essere di nuovo affrontati dagl'Italiani coli'aiuto delle genti di Malatesta, si ritrassero ne' forti, e badarono a pensare più come potessero difender sè, che offendere altrui; e gì' Italiani, temendo degli Spagnuoli e de' Lanzi, stettero tutta notte in arme, e la mattina in sul-l'apparir del giorno guazzato il fiume, presero gli alloggiamenti sparsamente per tutte le ville più forti sotto il poggio - di Fiesole ; e per essere, se nulla venisse, soccorsi da que' di dentro, lasciavano andare in Firenze, dove non era rimasa grascia nessuna, di tutte le ragioni vettovaglie, sì per la via del Mugello e della Romagna, e si per quella di Prato e di Pistoia. A me fu detto da chi poteva saperlo, che il signor Pirro, non per ordine de' papisti, come si disse, ma del papa stesso, il quale voleva la città piena e non saccheggiata, fece nascere a bello studio questa quistione; della qual cosa avendolo io fatto poi dimandare dal capitano Francesco di Galeotto de' Medici suo cognato, egli senza «voler affer-
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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