Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      storia fiorentina.
      ,_1530]Lettera del medesifno don Ferrante al medesimo duca, di campo sotto Firenze a dì 4 d'agosto Ì530.
      In questo mezzo è successo, che avanti ieri fu al signor principe d'Oranges quel Cencio Guercio mandato dal signor Malatesta Buglioni, il quale altre volte è usato uscir fuori per queste pratiche d'accordo, e fatto intendere a Sua Eccellenza, che il signor Malatesta era tornato a ricercare quello che altre volte era stato ricercato per lui, di mandare la persona mia a parlare a quelli eccelsi Signori nella forma che quivi mi fosse stato ordinato, promettendo, in luogo di quella condizione che domandava Sua Eccellenza, che a esso signor principe promettesse, che il punto di tòr dentro le Palle nel modo che stavano prima, sarebbe accettato, una delle due cose seguenti, o che essi Signori di buona voglia accetterebbono le Palle, o che esso uscirebbe di Firenze con tutta la gente di guerra, che saria il numero di cinquemila uomini; fu da quella risposto, che si contentava di farlo, e ritornato dentro con tal condizione il prefato Cencio, mandò Sua Eccellenza prefata un trombetta a domandare il salvocondotto a quelli Signori per la mia sicurtà, li quali, come loro che di tal materia non avevano notizia nessuna, risposero, che prima che concedessero detto salvocondotto, volevano mandar fuori un cittadino loro per intendere quello che Sua Eccellenza intendeva far proporre a quella città; il che essendo stato concesso con consulta e licenza del signor Malatesta, mandarono ieri fuori detto cittadino nominato Bernardo da Castiglione; al quale fatto intendere Sua Eccellenza, che la intenzione del volermi mandar là non era altro, che volere esortare quel popolo a voler ridursi all'accordo prima che volersi veder rovinare in tutto; gli fu in questa sentenza da lui risposto, e dichiarato apertamente, che se in questo accordo doveva intervenire condizione alcuna d'accettar dentro le Palle, non ne parlasse più oltre, perchè quella città era determinata non volere di ciò intendere parola; ma ogn'altra cosa che si fosse addiman-data a servizio dell'imperadore, si disporrebbono a concedere di buonissima voglia; e seni? altra conclusione, ritornato den-


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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