Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530] libro undecimo. ^361
      don Ferrante di potere uscire con tutte le sue genti e con quei cittadini che volesse, di Firenze, e a suon di trombe e colle bandiere spiegate passare salvo e sicuro per mezzo il campo, con patto però, eh' egli dovesse lasciare l'adito libero e la porta sbarrata all'esercito cesareo; e già s'erano messi in ordinanza gli Spagnuoli e i Tedeschi sotto San Gaggio, aspettando che Malatesta uscisse per entrare essi.
      CXXIX. Era Firenze, sbandate che furono le bande, sottosopra tutta quanta; ognuno, cosi gli uomini come le donne, e tanto i grandi quanto i piccoli, sgomentato e pieno di paura; nessuno o cittadino o soldato sapeva più che farsi nè che dirsi; molti andavano, nè sapevano dove; alcuni bestemmiavano la crudeltà del papa; alcuni maladicevano la perfidia di Malatesta; chi cercava di fuggirsi, chi di nascondersi; altri si ritiravano in palazzo; altri si ricoveravano nelle chiese; certi gridavano, che si combatta; certi, che si faccia accordo; i più fattisi del tutto spacciati, s'erano rimessi in Dio, e aspettavano d'ora in ora, non una morte sola e semplice, ma mille e crudelissime, non pure a sè, ma alle mogli, a' figliuoli e a tutti i suoi. Nè sia chi pensi, che in alcuna città fusse mai nò tanta confusione nè cotale disperazione, parendo loro di vedere di tratto trattò entrare i nimici dentro, ammazzar le persone, saccheggiar le case e abbruciar la città, e con tutto ciò una gran parte s'aveva messo in cuore di piuttosto perdere la vita combattendo, che la libertà accordando. Le quali cose parte vedendo e parte udendo il gonfaloniere e la Signoria, e conoscendo manifestissimamente quello esser l'ultimo sterminio della città di Firenze, confortati ancora e pregati da molti buoni cittadini a non volere vedere l'estrema rovina loro e di Firenze medesima, diedero agevolmente luogo all' ira e all' ostinazione, e con miglior consiglio e più sana deliberazione che già i Saguntini, avendo essi voluto morire per la patria, non vollero che la patria con loro e per loro morisse. Laonde, posto dall' una delle parti il voler combattere, rivolsero 1' animo all' accordarsi, ogni volta che dall' accordo dovessono seguire principalmente queste due cose : l'una, che alla città si conservasse la libertà; l'altra, ch'essi, e chiunque si fosse in qualunque modo o per qualunque ca-
      varchi. — 2. 31


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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