Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      33-2 storia fiorentina. [1530]ruppe in tanta smania, eh' egli disse forte che ognuno 1" udii Firenze non è stalla da muli: io la salverò a ogni modo a dispetto de' traditori; volendo intendere non di sè, ma de'Piagnoni e degli Arrabbiati; ma molti lo ripigliano, come non degli Arrabbiati dicesse, non de' Piagnoni, ma di sè proprio. In quel tumulto i suoi soldati tolsero non solamente le mazze d'argento a' mazzieri, ma la mula e la cappa del Niccolino, il quale più morto che vivo fu preso e fatto medicare da Alamanno de'Pazzi ed altri giovani fiorentini, i quali, disperati di poter salvar la libertà, s'erano gittati da quello di Malatesta per salvare la vita e la roba. Il gonfaloniere e la Signoria, (e per la Signoria intendo tutti, o la maggior parte di coloro i quali governavano), udito questo caso non aspettato, e anco da non doversi aspettare, non pure nella Scizia o nella Numi-dia, s'alterò, e massimamente il gonfaloniere, quanto doveva e poteva il più, e con maggiore animo che giudicio comandò, che tutti i gonfaloni fussono subitamente in piazza con tutte r armi e in battaglia, e stette per armarsi anch' egli, e andare con esso loro a cavallo. Ma potendo oggimai più la paura del perdere che la speranza del vincere, e non s'ubbidendo dove non si teme, di sedici gonfaloni non ve ne comparsono più che otto, i quali s'inviarono con molt' ardire, non so già con quanta prudenza, per vendicare Andreuolo, e uccidere
      0 cacciar Malatesta di Firenze. Ma egli, ch'era Malatesta, consapevole dell' animo suo, e dubitando di tutto quello che avvenire gli poteva, aveva già fatto entrare il signor Pirro • colle sue genti ne' bastioni, e presentendo la piena che gli veniva addosso, mandò Margutte da Perugia, che ruppe a gran furia e spezzò la porta a San Pier Gattolini, comandando al capitano Caccia Altuiti, che v' era a guardia, da parte del generale, che se ne partisse, e l'artiglierie che erano vòlte verso
      1 nimici, rivolse contra Firenze, minacciando tuttavia Mala-testa, che metterebbe dentro gì' Imperiali, se le bande della milizia venissero avanti. E qui è da sapere, che io trovo scritto da uomo degnissimo di fede, e questi è Girolamo Be-nivieni,1 che Malatesta aveva ottenuto uno salvocondotto da
      1 Scrìve il Benivieni queste cose nella sua Lettera a Clemente VII, ebe si trova manoscritta nella Magliabechiana e nella Riccardiana.
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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