Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530] libro undecimo. ^343
      rachè sapesse d'avere non solo il Maramaldo dalla sinistra, il quale gli aveva tenuto dietro sempre, ma ancora il Vitello alla destra, e con esso gli Spagnuoli ammottinati, e di più il Bracciolino con mille de' suoi Panciatiehi alla coda; i quali con tutto che avessono assai più gente eh' egli non aveva, non ardirono o non venne loro in taglio d' assaltarlo, aspettando per avventura il principe.
      CXVIII. Il qual principe, avendo saputo da diverse spie e per più lettere intraprese molti giorni innanzi, qual fusse il disegno de'Fiorentini, e giudicandolo di quell'importanza ch'egli era, e sollecitato, per quanto si credette, da Malatesta, deliberò di volere andare egli in persona a incontrarlo e combatterlo: laonde scrisse subito a Fabbrizio Maramaldo, il quale si ritrovava a San Gimignano, che quando il Ferruccio usciva di Volterra facesse punta (per usar le proprie parole) di negargli il passo, acciò non potesse andare a Pisa, e congiugnersi colle genti del signor Giampagolo; e non gli riuscendo questo, stésse vigilante all'uscir di Pisa, e dovunque marciasse gli fusse alle spalle, tantoché arrivasse egli; ed il medesimo scrisse al signore Alessandro, il quale si trovava in Pistoia, avvertendo che facesse ogni sforzo d'aver seco gli Spagnuoli ammottinati, i quali allora s'intrattenevano all'Al-topascio. Erano questi una grossa banda, i quali, cassi come disubbidienti e fatti ribelli dall'imperadore, andavano, guidati da un capitano chiamato Clavero, vivendo di ratto, saccheggiando ora questo casale e ora quell' altro, e mettendo a ruba e spesso a fuoco tutto quello che potevano. Due de' capi di costoro erano stati occultamente in Firenze per acconciarsi al soldq de' Fiorentini, e la Pratica aveva finalmente conchiuso che s'accettassono, con questo inteso però, che non si dovessono mettere in terre murate, non si fidando interamente di loro; ma poi conosciuto che andavano a malizia e volevano usar fraude, fecero appiccare que'due capi, e senza procedere più oltre, tagliarono la pratica. Ordinò ancora il principe a*tutte le genti d'arme, che andassono senza indugio ad alloggiare in Prato, e stessono preparati per poter mettere il Ferruccio in mezzo; e poco appresso scelse tutto '1 fiore dell'esercito, e l'avviò verso il pistoiese, cioè uno squadrone di


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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