Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530] libro undecimo. ^341
      GX VI. Giunto a Pisa, cominciò per le contino ve fatiche a sentirsi di malavoglia; ma perchè non cessava così indisposto di faticare il di e la notte, gli prese una buona febbre, cagione che egli non potè cosi tostamente partire come aveva divisato, ma gli convenne, malgrado suo, soprastare quivi con infinito dispiacere d'animo tredici giorni, ne' quali tosto che fu migliorato alquanto, attese, comunicando ogni cosa col signor Giampagolo, a fare tutti i provvedimenti possibili. Primieramente, essendo venuto il tempo delle paghe, e cominciando i Córsi a volersi ammotinare; egli non avendo danari, pose taglie a' cittadini e mercatanti, cosi forestieri come pisani, e le riscosse tanto rigidamente, che avendo detto uno di loro, che starebbe prima a patti d'essere impiccato o di morirsi di fame, che pagare un sol quattrino; egli comandò cheniunogli désse cosa nessuna da mangiare: e alla fine non pagando, fosse impiccato: e come quel tale stava in sul suo proponimento, cosi stava anch'egli; infinochè i parenti e gli amici pagarono per lui : e si tenne per certissimo che si sarebbe lasciato morire o ammazzare, ancoraché fosse danaroso: tanto può nei mortali o l'avarizia, o l'ostinazione, o piuttosto r una e l'altra insieme. Poscia, per assicurarsi di Pisa, parte fece uscir della città, e parte menò seco per ista-tichi tutti coloro i quali pensò che potessono, o per l'amore della libertà, o per 1' antico e giustissimo odio contra i Fiorentini, partito lui, far tumulto. Volle rivedere l'una cittadella e l'altra come fussono tenute, e se vi mancassero o vettovaglie o munizioni; preparò gran numero di trombe artificiate che gettassero fuoco lavorato, e distribuì a ciascun capitano le sua ; ordinò dodici moschetto da campagna, per metterle poi al bisogno sopra i loro cavalietti; provvedde, oltra r altre vettovaglie, gran quantità di biscotto; caricò dimolta polvere e d'ogni sorta munizione; portò in su' cariaggi delle scale e di tutte le maniere di ferramenti; menò de' guastatori e de'marraiuoli, e, brevementè, avendo non senza gran difflcultà raccozzato insieme un esercito sotto venticinque bandiere, nel torno di tremila pedoni, la maggior parte archibusieri, e di trecento a cinquecento cavalli, non volle, essendo guarito del tutto, indugiare la partita sua più: per-
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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