Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1530] libro undecimo. ^317
      bianco, Baldassarri di Francesco Galilei; nel Lion d'oro, Carlo di Giuliano Mancini; nel Drago, Filippo di Nero del Nero; nelle Chiavi, Piero di Bernardo Galilei; nel Vaio, Dante di Guido da Castiglione.
      Era in Firenze grandissimo mancamento di legne, e s'erano per fare il salnitro disfatti tutti i tetti dell'Opera, e cosi gran parte degli assiti delle botteghe ; onde perchè vi fosse da ardere, elessero in oommessario Carlo da Castiglionchio, per soprannome il Soccio o Sozio, al quale diedero autorità di poter cavare per servizio pubblico tutti i legnami morti ovunque e di chiunque si fussono, e nominatamente nella chiesa di San Lorenzo, eziandio quegli della libreria, e di San Iacopo in Campo Corbolini, e del munistero di Fuligno ; ed in luogo di Piero Popoleschi, crearono commessario sopra le grasce Girolamo di Napoleone Cambi, e sopra la cura della carne salata Bartolommeo Frescobaldi.
      CUI. Agli quattordici suonarono le campane a gloria tutto '1 giorno quant'egli fu lungo, e la mattina, ch'era giovedì, si cantò devotamente nel duomo, dov'era la Signoria e tutti quanti i magistrati, una solenne messa dello Spirito Santo, e si fece per tutto festa e allegrezza incredibile; ma la sera non s'arsero panegli, non si trassono razzi nè s'accesero fuochi per difetto d'olio, di polvere e di scope: la cagione fu, perchè s'ebbero novelle certissime, che il re di Francia aveva finalmente riauto dall' imperadore i figliuoli, onde si teneva per certo, ch'egli fosse per mandare, se non tutti, almeno parte di quegli aiuti, i quali egli tante volte e tanto alTerma-tamente1 promesso aveva : ma egli eh' aveva pensieri diversi, non curando nè di promesse nè di fede, andava insieme col re d'Inghilterra cercando tutte le vie, mediante le quali avesse occasione di farlosi grato, per levarlo dalla devozione di Carlo. Laonde per ordine segreto del papa mandò* in Italia messer Francesco da Pontremoli, perchè si traponesse tra Clemente e i Fiorentini, o vedesse di trovar alcun modo d'accordargli: ed in somma non si curava il re, che Firenze ritornasse nelle mani del papa, ma voleva ch'ella vi ritornasse per mezzo
      • Così il Ms. P: Gli stampati alfetionalamenle.
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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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