Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      f[1530] libro undecimo. ^313
      xcvn. In Firenze in questo tempo entrò col gonfaloniere vecchio la Signoria nuova per luglio e agosto, la quale fu l'ultima che facesse il popolo, e furono questi: Tommaso di Lorenzo Bartoli e Andrea di Francesco Petrini, per Santo Spirito; Alessandro di Francesco del Caccia e Simone di Gio-vambatista Gondi, per Santa Croce; messer Niccolò di Giovanni Acciaiuoli e Marco di Giovanni Carabi, per Santa Maria Novella; Agnolo d'Ottaviano della Casa e Manno di Bernardo degli Albizzi, per San Giovanni: ed il loro notaio fu ser Domenico di ser Francesco da Catignano.
      XCVI1I. Non mancavano i Fiorentini, mentre s'aspettava la venuta del Ferruccio, di fare con ogni diligenza e sollecitudine tutti i provvedimenti possibili; perciò il giorno stesso delle calende di luglio, si ragunò la Pratica nel consiglio degli Ottanta, e si deputarono altri sei uomini per provvedere nuovi danari, i quali furono, Simone di Ruberto Zati, Domenico di Piero Borghini, Domenico di Giannozzo Stradi, Bartolommeo di Neri Rinuccini, Francesco di Niccolò Carducci e Pierfran-cesco di Folco Portinari. Ho detto sei altri, perchè poco prima avevano nel medesimo consiglio deputati sopra la medesima cura di trovar danari, Antonfrancesco di Giuliano Davanzali, Girolamo di Giovanni Morelli, Andrea di Tommaso Alamanni, Bernardo d'Antonio Gondi, Andrea di Tommaso Sertini e Cherubino di Tommaso Fortini, il quale fu in buon credito dell'universale, e molto adoperato da quel governo.
      XCIX. Nel medesimo consiglio s'era proposto più volte, ma non mai risoluto, se si dovessero (come ricordavano i soldati) cavar di Firenze le bocche disutili, parendo a i più inumana cosa il non aver compassione alla miseria di tante povere genti, le quali correvano manifesto rischio di dover essere, se non morte, certo spogliate e straziate da que' del campo; pure alla fine, promettendo i soldati che le eondur-rebbono salve, furono eletti sopra ciò tre commessari, Cherubino Fortini, Ruberto Bonsi e Francesco Covoni; ed andò un bando sotto pena delle forche, che tutti i contadini e tutta la poveraglia dovessono con tutta la lor brigata sgombrar di Firenze; ma facevano nel partirsi così gran cordoglio, ch'era una pietà ad udirgli: perchè la Signoria mossa a pietà, rivocò
      ?abchi. — 2. 27


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Firenze Signoria Tommaso Lorenzo Bartoli Andrea Francesco Petrini Santo Spirito Alessandro Francesco Caccia Simone Gio-vambatista Gondi Santa Croce Niccolò Giovanni Acciaiuoli Marco Giovanni Carabi Santa Maria Novella Agnolo Ottaviano Casa Manno Bernardo Albizzi San Giovanni Domenico Francesco Catignano Fiorentini Ferruccio Pratica Ottanta Simone Ruberto Zati Domenico Piero Borghini Domenico Giannozzo Stradi Bartolommeo Neri Rinuccini Francesco Niccolò Carducci Pierfran-cesco Folco Portinari Antonfrancesco Giuliano Davanzali Girolamo Giovanni Morelli Andrea Tommaso Alamanni Bernardo Antonio Gondi Andrea Tommaso Sertini Cherubino Tommaso Fortini Firenze Cherubino Fortini Ruberto Bonsi Francesco Covoni Firenze Signoria