Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

Pagina (292/465)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      [1530]libro undecimo.
      291
      dovesse aver la comunità di sopra detta un quattrino bianco per libbra, quando lo consegnava, ma non potesse vendere, nè dare in maniera alcuna sale senza polizza del commessa-rio generale del campo, o di chi egli deputasse sopra ciò j intendendosi e dichiarandosi questo, che le paghe del sale che allora si trovavano in Volterra confessate 1 e pagaie, si stessero in quel luogo dov' elle erano, insino che la guerra di Firenze fosse terminata. Oltre di questo, che tutti i capitoli, privilegi, spedizioni, libertà, moie8 e gabelle sute concesse insino allora alla comunità e uomini di Volterra dalla Signoria di Firenze, s'intendessero confermate per sempre con quelle dichiarazioni, condizioni e patti che in que'privilegi si contenevano. Che al governo di Volterra e suo contado e pendici, non si potesse mai per alcun tempo deputare altri che un cittadino fiorentino, e che al presente si deputasse per commessario generale di quelle terre e suo contado, con piena autorità, Ruberto Acciaiuoli con il medesimo salario che allora aveva il capitano di Volterra Niccolò de' Nobili, e non altro, e stésse in Volterra il commessario di sopra detto tanto tempo, quanto*durasse la guerra di Firenze, o insin tanto non fosse altramente deliberato da chi ne avesse l'autorità. Oltra di questo, che i crediti di coloro, di chi s'era/ servito Bartolo Tedaldi, i quali non fossero acconci alle tasse de' Volterrani, si finissero d'acconciare a'conti della comunità di Volterra, per iscontare di mano in mano al tempo de' pagamenti delle tasse della comunità di sopra detta ; e che quanto al governo di Volterra e suo contado e pendici, s'intendesse esser riservato a' Volterrani il poter capitolar col papa, in che modo eglino dovessero vivere. Che le chiavi delle porte della città di Volterra stessero in mano del commessario che di tempo in tempo fosse al governo di quella città. Che tutte le persone de' Volterrani, e loro bestiami e altre robe, le quali fossero allora fuori dello Stato di Firenze, fossero salve e sicure delle genti del papa e dell' imperadore. Che a tutti i Volterrani fosse lecito vendere insino in tre paghe di sale fuori dello Stato fiorentino, oltre a quello fossero tenuti dare al reggimento di
      1 Oggi si direbbe denunciate.
      * Cioè quei pozzi ove si fs il sale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

Pagina (292/465)






Volterra Firenze Volterra Signoria Firenze Volterra Ruberto Acciaiuoli Volterra Niccolò Nobili Volterra Firenze Bartolo Tedaldi Volterrani Volterra Volterra Volterrani Volterra Volterrani Stato Firenze Volterrani Stato