Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      . storia fiorentina.
      [1530]LXV. Uscì il signore Stefano per Faenza più di due ore innanzi giorno, avendo con esso seco Virgilio Romano, Giovanni da Turino, Ivo Biliotti, Antonio Borgianni, Gigi Nic-colini, Zannone dal Borgo, Piero Bolzoni, Cristofano da Fano, Donnino e Parigi da Fabbriano, Morgante da Urbino, e alcuni altri suoi capitani del Monte, e con elli uscì tutta la banda del gonfalone del Vaio, la quale, essendo Marco Strozzi suo capitano a Volterra, guidava il luogotenente il quale era Dante da Castiglione, e ciascuno, passando fra tutti dumila, aveva in mano o picca o partigianone. Per quella del Prato uscì Pasquino Corso col suo colonnello ; Malatesta uscì per la Porticciuola delle Mulina, e s'attelò con * forse millecinquecento fanti lungo la riva d'Arno, acciocché, se i nimici avessono voluto soccorrere iJTedeschi, non potessono varcare il fiume. Pasquino, a cui era stato imposto che si fermasse a mezza via, e non si dovesse scoprire se non quando appiccata la battaglia sentisse il romore, e allora si movesse a porgere aiuto in quella parte dove conoscesse il bisogno maggiore, fece due parti della sua gente, una delle quali fece restare a mezza la strada, e coli' altra s'accostò, contra l'ordine dato, tanto presso a'ripari de'nimici, che due sentinelle, una delle quali fu morta e l'altra ferita, fecero risentire il campo (il quale, essendo il caldo grande, e la quinta vigilia, era quasi tutto a dormire), e dare in inrsu-bito all' arme, innanzichè il signore Stefano fosse arrivato; il quale, udito il romore, affrettò il passo, e con tutto che trovasse le trincee ben guardate, l'affrontò e le prese, e col medesimo impeto assaltò le seconde, le quali dopo una breve nè molto gagliarda resistenza, furono abbandonate da'Tedeschi tutti ancora sonnacchiosi e pieni di confusione ; avendo Giovanni da Turino molte trombe di fuoco, ch'egli seco portate aveva, gettate sparsamente tra loro. Entrarono allora come vincitori dentro gli alloggiamenti, dove i soldati con pessimo esempio, lasciato il combattere, cominciarono a saccheggiare, ammazzando in quel buio chiunche si fosse che innanzi loro si parasse, o femmina o maschio, e molti i quali o per infirmità o per poltroneria trovarono ne' letti.
      ' Questo disordine fu cagione che il conte Lodovico, il


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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