Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      264 . storia fiorentina. [1530]il Ferruccio, certo i soldati colle picche e cogli archibusi l'arebbono potuto agevolissimamente da ogni grossissimo esercito lunghissimo tempo difendere. Ma la notte medesima i medesimi Empolesi, o per la paura, o per altro, mandarono fuori, con infame e infelice consiglio, tre uomini, ser Baccio lor cancelliere, Niccolò di Quattrino e Fiancesco di Tempo, i quali accordarono segretamente con Sarmiento di dovergli dar la terra e tutta la munizione della farina, la quale era una copia incredibile, ed egli salvasse loro la roba e la vita, senza fare ingratissimamente menzione alcuna de'soldati, sebbene scrivono alcuni, che si patteggiò che si dovesse fare con esso loro a buona guerra.
      LX. Ma di già Andrea Giugni, il quale v'era per commessario in luogo del Ferrucci, e Piero Orlandini, il quale governava una compagnia, erano stati corrotti da Niccolò Orlandini chiamato il Pollo, e da Giovanni Bandini, l'uno de' quali era col marchese del Guasto, e l'altro con gli Spagnuoli, da' quali era, per favellare benissimo la lingua loro e per più altre sue parti, amato sommamente e onorato. Piero dunque, avendo la domenica mattina invitati alcuni capitani spagnuoli venuti da Puntormo, fatte levare le guardie e l'artiglierie dalle mura, se n' andò a desinare, e al suo alfiere, il quale, gridando e correndo di qua e di là, l'avvertiva chei nimici entrerebbono dentro, e ammazzati loro, saccheggereb-bono la terra, rispose, che non dubitasse nè si désse tanti affanni, perchè l'accordo era fatto, e si bandirebbe fra mez-z' ora in piazza. Gli Spagnuoli, veduto levato tutte l'oflese, corsero incontanente con grand' impeto alle mura, e con tutto che non vi trovassono resistenza nessuna, durarono delle fatiche a entrarvi, e bisognò che alzati da que' di sotto, non avendo scale, e presi per mano da que' di sopra, fossero tirati suso e aiutati salire. Aveva Sarmiento fatto espressamente comandare a tutti, che nessuno ardisse far violenza o danno alcuno a'soldati; perchè eglino corsi alla piazza, e gridando sacco, sacco, ammazzarono alcuni Empolesi, e molline presero, e in poco d'ora misero a sacco e a ruba tutto il castello, il quale era pieno e pinzo di tutti i beni, onde la preda fu grande. Boccanera nella prima giunta, e, secondochè si credette,


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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