Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 530] libro undecimo. 263
      d'intorno alla chiesa di San Francesco, e convennero di dover fare in un tempo medesimo due batterie; una da quella parte che riguarda tramontana, e l'altra da quella la quale è vòlta verso ponente. Piantarono dunque tre cannoni alla porticciola vicino ad Arno, e tre appresso San Donnino, ed il sabato, che fu a'ventotto, trassero più di trecento colpi l'un dietro all'altro; perchè parte sventato un puntone ch'era verso d'Arno, e parte gettato in terra una parte delle mura, e impedito con un argine, che l'acqua non potesse scendere ne' fossi, andarono gli Spagnuoli impetuosamente a riconoscere la batteria, e cominciarono un feroce assalto, ma con grandissimo disavvantaggio loro; perchè, oltra che i. soldati di dentro, i quali erano secento, e parte degli Empolesi, essendo gagliardissimamente assaltati, gagliardissimamente e con gran vantaggio dal di sopra si difendevano, erano dal fango e dalla mota del fosso inestricabilmente inviluppati e impediti, e non solamente da' sassi eh' erano loro gettati, ma da' cantoni che rovinavano per se stessi a otta a otta dalla muraglia intronata e scommessa per tanti colpi, miserabilmente infranti e oppressi. Durò la battaglia buona pezza, morendone assai di que' di fuora, ma di que' di dentro pochissimi, e questi quasi tutti d'artiglieria, come intervenne al capitano Tinto da Battifolle mentrechè egli valorosamente combattendo e dando animo agli altri che ciò facessero, sospingeva in dietro e ributtava ne' fossi, quando alcuno si scuopriva de' nimici. Laonde il Sarmien-to, conosciuto con qual pericolo e con quanto danno, tra per la disagevolezza del sito, e per la fortezza de'difen-ditori, non profittavano i suoi cosa nessuna, comandò che si ritirassono; il che fu da loro di buona voglia rattissimamente eseguito. Il Vitello aveva anch'egli un buon pezzo di muro dalla sua parte rovinato; ma egli, non voglio dire meno ardito di Sarmiento, ma più prudente, non volle che si désse l'assalto altramente. Avevano gli uomini della terra e parte delle donne cominciato, mentre si batteva, a far di dentro nuovi ripari, per abbondare, come si dice, in cautele; conciofossecosaché Empoli fusse talmente fortificato, che se non le donne co' fusi e colle rócche, come aveva scritto


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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