Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      . storia fiorentina.
      [1530]latesta di natura e per esercitazione, mentre fu sano, animosissimo, e questo forse lo commoveva di dentro, non gli lasciando ricordare quale egli fosse di fuori. Viddersi in questo conflitto di gran miracoli di fortuna, perchè Michelagnolo da Parrano ebbe tre archibusate sopra la persona sua, e nessuna non gli fece mal nessuno; e uno de' suoi fanti, a cui poi diede la sua insegna, ne toccò sette, e non gli usci gocciola di sangue ; alcuni avevano passato chi la celata, chi la corazza e chi le maniche di maglia, e non per tanto ne ebbono male alcuno. Un lanzo de' nemici, non solo non si guardava dagli ar-chibusi, ma andava loro incontro a bella posta, e comecché più soldati da diversi luoghi gli traessero più volte di mira, mai nessuno nollo colse ; ma Bino Mancino accostatigli a poco a poco, gli tirò a traverso d'una labarda, e ucciselo. Io non so quello che s'abbiano a pensare gli uomini intendenti di cosi fatte cose, nè quello che a dire di me; ma io so bene, che avendole io non senza estrema fatica e diligenza trovate scritte da persone degne di fede, non debbo, che unque io me ne creda, e qualunque si siano cotali accidenti, e dovunque si vengano, non raccontargli, che che si debbano dire o pensare o di me o di loro le brigate.
      LII. Era vicino all' ave maria, quando Malatesta, combattendosi più forte che mai, fece dare il segno a' suoi, che si ritirassono; e volle la disgrazia, che il signore Ottaviano essendo stracco e fiacco dal liingo e prode combattere che aveva fatto, mentre, condottosi in luogo dove credeva esser sicuro, saliva lungo il fosso a cavallo, ebbe un' archibusata nella gola, della quale fra lo spazio di quattro giorni, con infinito dispiacere di Malatesta, passò della vita presente. Il numero de'morti, e cosi quello de' feriti, si disse variamente; ma due cose s'affermano per chiare : l'una, che '1 giorno di poi si trovarono manco nella rassegna di quelle bande le quali erano uscite fuora, dugento fanti de'migliori; l'altra, che la mortalità fu maggiore appresso de' nemici; e due se ne credettero quasi per certe: la prima, che se Amico non fosse stato morto, la vittoria s'aveva in quella parte dove si combattè, compiutamente; l'altra, che se quel giorno si fosse fatto giornata, e mandate fuori tutte le genti con quello che


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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