Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      fi 530] libro undecimo. 253
      in aiuto H signore Andrea Castaldo colle fanterie italiane, e fece scaricare l'artiglierie dal Giramonte, dal Barduccio e dalle trincee nuove, ma con poco danno, rispetto a quelle di dentro, che traevano di continuo ora da questa parte e ora da quell' altra; e l'archibuso di Malatesta, cioè la colubrina grande, si scaricò il di dal cavaliere di San Giorgio, con grida le quali pareva che andassero fino alle stelle, due volte. Com-battevasi aspramente in diversi luoghi, perchè don Ferrante Gonzaga era comparso di verso Marignoìle colla cavalleria, e una parte de' cavalli nostri con molti fanti che avevano occupato San Gaggio, s'erano distesi chi verso Boboli, chi a Bello Sguardo, chi al palazzo degli Antinori, e chi a quello de' Bor-gherini; e perchè più bande di Spagnuoli s'erano accostate alla colombaia de' Bartoli, Malatesta, che stava vigilantissimo, mandò chi facesse uscir fuora da San Giorgio Giometto, Pac-chierino e Iacopo Tabussi colle loro genti, e per San Pier Gat-tolini Bellantonio, Luciano e Mariotto Corsi con alcuni altri. Laonde veggendo il viceré fuori del solito tanta gente fuora, dubitò non volessero assaltare tutto il campo, e comandò a Tamisio, lor capitano, che conducesse i Tedeschi subitamente, e gli fece stare tuttavia in ordinanza : lo strepito e i fumi dell' artiglierie e degli archibusi facevano tanto remore e cotale caligine, che non lasciavano nè vedere nè udire cosa nessuna.
      Durò il fatto d'arme, chè cosi si può giustamente chiamare, più di quattr'ore con varia fortuna; ma i Marzocche-schi tennono sempre il poggio e la chiesa, e furono tali le strida de'capitani mentre animavano ciascuno i suoi, o gli avvertivano, e si fatte 1' «inondazioni,1 mentre ora rincacciavano i nimici, ora rinculavano essi, che Malatesta, il quale cavalcava un piccolo mulettino, volle più volte, facendo ale delle braccia, le quali egli poteva a gran pena muovere, e brigando di dare delle calcagna nel corpo al muletto per ispi-gnerlo oltra, mescolarsi co' soldati; e, per qualunque cagione ciò si facesse, bisognò che i commessari lo rimovessero da quel proponimento colle parole e co'preghi, e non bastando questo, lo ritenessero e lo raffrenassero colle mani. Era Ma-
      * Il MS. P. ondaxioni.
      varchi. — 8. 22


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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