Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      tutto il suo colonnello; dietro a' quali seguivano venti capitani colle bandiere spiegate, e in ordine nè più nè meno che se fussono iti per far giornata. Questi furono : il signor Cecco cugino del signor Ottaviano, Vincenzio Giubbonaio ferrarese, Fantino da Vicenza, Mantovano da Mantova, Alessandro, chiamato Sandro, dalla Mirandola, Ferrone da Spelle, il Bello e Guidantonio da Bettona, Raffaello da Orvieto, Caccia Farnese, Pier Ettore da Terni, Pier Antonio da Sant'Arcangelo, Cesare e Ieronimo da Cagli, Mariano e Federigo d'Ascesi, Filippo da Palestrina, Mario dalla Bastia, Ascanio Puelli ed il Caccia degli Altuiti; e con essi andarono, chi di soppiatto e chi con licenza, molti giovani della milizia. Dal cavaliere di San Miniato doveva uscire il capitano Amico da Venafro con tutti i suoi fanti, ma egli la mattina medesima, per sua e altrui trista sorte, fu dintorno alle diciassette ore ammazzato per questa cagione e in questo modo dal signore Stefano. Aveva il signore Stefano, a cui facevano capo tutti coloro i quali o entravano o uscivano de' bastioni del Monte, dato licenza a una femmina che potesse andarsene con certi suoi arnesi dovunque più le piacesse ; ma Amico, non ostante questo, la svaligiò, e non volse lasciarla passare; e domandato da lui perchè egli ciò fatto avesse, rispose non solo con minor riverenza, ma con maggiore arroganza che egli non doveva: sè aver cosi in commessione da' suoi signori, e che non conosceva altro superiore che la Signoria di Firenze. E appunto tornava da favellare al gonfaloniere per questo conto con un servidor solo a piedi e senza spada, perchè avendo il braccio ritto al collo, non essendo egli ancor ben guarito di quell' archibusata eh' io dissi eh' egli toccò, portava a canto una daghetta solamente. Ma quando egli fu dirimpetto alla chiesa di San Francesco, il signore Stefano, fattoglisi incontra a cavallo, gli disse: Sei tu quello che mi vuoi tòr Vonor mio ? e con queste parole tratta fuori la spada, gli tirò una coltellata in sul naso, e comandò alle sue lance spezzate che l'ammazzassero; il che eglino feciono incontanente, dandogli, e mentrechè era a cavallo, e poi caduto che fu in terra, ventisette ferite tutte di punta. E cosi forni la sua vita un capitano superbo si, ma tanto ardito e animoso, quanto alcuno altro che se ne fosse


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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Cecco Ottaviano Vincenzio Giubbonaio Fantino Vicenza Mantovano Mantova Alessandro Sandro Mirandola Ferrone Spelle Bello Guidantonio Bettona Raffaello Orvieto Caccia Farnese Pier Ettore Terni Pier Antonio Sant'Arcangelo Cesare Ieronimo Cagli Mariano Federigo Ascesi Filippo Palestrina Mario Bastia Ascanio Puelli Caccia Altuiti San Miniato Amico Venafro Stefano Stefano Monte Amico Signoria Firenze San Francesco Stefano Sei Vonor