Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529-1530] libro undecimo. -229
      tutta quella guerra, fu il non dar 1' assalto, perchè le mura eran tali, l'artiglierie tante, e i difensori tanti e tali, che come era quasi impossibile il pigliar Firenze, cosi era cosa agevole molto che vi rimanessero tutti o morti o feriti. Ed in questo caso non era da dubitar di Malatesta, poiché egli si pensò sempre di guidar questo fatto di maniera, e di fare il tradimento si coperto, che anco la città gli dovesse restare obbligata : il che non gli riusci per le cagioni che di sotto si vedranno. Nè qui voglio lasciare indietro, che un astrologo di quegli che fanno professione d'indovinare e predire ancora le cose particolari, i quali sempre furono e sempre saranno derisi e creduti,1 avendo promesso al viceré, eh' egli fra '1 termine di quindici giorni arebbe pigliato Firenze, e'si fece imprigionare con patto, che se il pronostico suo non riusciva vero, gli dovesse esser mozzo la testa : passato il tempo di più e più giorni, volendo il principe, o facendo le viste di voler che gli fosse tagliato il capo, egli come aveva promesso vanamente, cosi rispose audacemente, sè aver detto il vero, perchè cosi promettevano i cieli; ma il non aver preso Firenze era restato da lui, il quale non aveva dato l'assalto, come intendevano le stelle eh' egli dovesse fare : perchè il principe datosi a ridere, non gli fece altro male che mandar-nelo fuori del campo colle suona dietro.
      XXVIII. In questo mese di marzo non fu mai giorno che non si scaramucciasse e di qua e di là d'Arno, e il di di carnovale se ne fecero tre grossissime: una fuori della Porta a San Gallo, una alla Porta al Prato, e una a piò di San Lio-nardo fuor della Porta a San Giorgio, e in tutte tre ne scapitarono i soldati fiorentini ; onde molti riprendevano Malatesta tra se medesimi, che lasciasse uscir fuori i soldati, non veg-gendo a che servissono tante scaramucce, se non per trattenere il popolo, e che non si pensasse a quello che pensava egli, e massimamente che in esse morivano, o erano feriti i più segnalati capitani e soldati, come avvenne a Stefano da Fighine capitano d'incredibile ardire, il quale fu morto d'un' archibusata nella testa, mentre avendo fatto mirabili
      * U MS. P. e 1' edix. di Leida, deriti e non creduti.
      ?Alesi. — 2. 20


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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